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Italiani per la prima volta meno longevi, colpa delle malattie cardiovascolari

Oggi le malattie cardiache accorciano di oltre 4 mesi la vita degli italiani e costano 42 miliardi di euro l’anno. Esperti FIC e ESC: «Urgente rafforzare la prevenzione e attuare un Piano Nazionale per la Salute del cuore»

Dopo 20 anni di successi nella prevenzione, diagnosi e cura delle malattie cardiovascolari, che hanno portato a un costante aumento dell’aspettativa di vita in Italia dal 1990 al 2011, una recente analisi pubblicata sulla rivista The Lancet Public Health mostra un’importante inversione di tendenza. Da un iniziale rallentamento della crescita dell’aspettativa di vita a partire dal 2011, si è passati dal 2019 al 2021 a un calo che ha fatto perdere agli italiani circa 0,36 anni, pari a una media annua di oltre 4 mesi di vita.

Vita più corta di 4 mesi e costi per 42 miliardi: le cause

Oggi le malattie cardiache accorciano di oltre 4 mesi la vita degli italiani e costano 42 miliardi di euro l’anno. La causa principale di questa riduzione dell’aspettativa di vita sono state le malattie cardiovascolari, killer numero uno nel nostro Paese. A contribuire a questa inversione di tendenza è l’aumento dei principali fattori di rischio cardiovascolari, come obesità, ipertensione, colesterolo alto, dieta scorretta, diabete, fumo e sedentarietà, responsabili di circa il 60% delle morti cardiovascolari.

 Il progetto di advocacy della società Europea di Cardiologia

Per contrastare questa tendenza, la Società Europea di Cardiologia ha supportato in Italia un progetto di advocacy sulle malattie cardiovascolari presentato oggi a Milano in occasione del Congresso “ESC Preventive Cardiology 2025”. Lo scopo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica a una maggiore attenzione alla prevenzione e al trattamento di queste patologie e dare seguito al Piano Strategico Nazionale per la Salute Cardiovascolare della Federazione Italiana di Cardiologia affinché venga recepito dalle agenzie regolatorie italiane.

Come attuare un piano nazionale per la salute del cuore

Gli esperti della Federazione Italiana di Cardiologia (FIC) e della Società Europea di Cardiologia (ESC) sottolineano l’urgenza di rafforzare la prevenzione e attuare un Piano Nazionale per la Salute del cuore. A lanciare l’appello, Ciro Indolfi, Presidente FIC, in occasione dell’ESC Preventive Cardiology. «Hanno costi “monstre”, diretti e indiretti, per 42 miliardi di euro l’anno e una ricaduta sull’aspettativa di vita degli italiani che, per la prima volta, li rende meno longevi. Ciò nonostante, le malattie cardiovascolari faticano a trovare il giusto spazio nell’agenda di governo per l’attivazione di politiche di prevenzione intese come investimento e non solo come un costo».

Da uno studio internazionale rallenta la crescita dell’aspettativa di vita in Europa

Uno studio internazionale, guidato dall’Università dell’East Anglia nel Regno Unito e pubblicato di recente sulla rivista The Lancet Public Health, ha registrato infatti un sostanziale rallentamento nella crescita dell’aspettativa di vita in Europa, compresa l’Italia, a partire dal 2011. Dal 2019 in poi, in concomitanza con la pandemia, l’aspettativa di vita è invece iniziata a diminuire.

Tra le cause anche assenza di screening e troppa burocrazia

A contribuire a questa inversione di tendenza oltre all’aumento dei principali fattori di rischio cardiovascolare, anche un’assenza di screening e una eccessiva burocrazia per i piani terapeutici che hanno smesso di migliorare l’aspettativa di vita dal 2011 in poi. Tuttavia, oltre la metà delle malattie cardiovascolari è prevenibile con modifiche allo stile di vita e controllo dei fattori di rischio.

Come invertire la tendenza?

Diagnosi precoci e programmi di prevenzione permetterebbero di ridurre entro il 2050 il tasso di decessi per aterosclerosi dell’82%, salvando a livello globale 8,7 milioni di vite l’anno emerge dallo studio pubblicato su the Lancet . «Per questo è fondamentale e non più rinviabile dare attuazione al Piano Strategico Nazionale per la Salute del Cuore sviluppato dalla Federazione Italiana di Cardiologia (FIC), con il sostegno della Società Europea di Cardiologia, e in collaborazione con la Società Italiana di Cardiologia (SIC) e l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO)» ha sottolineato Fabrizio Oliva, Presidente dell’Associazione Nazionale dei medici Cardiologi Ospedalieri.

Soluzioni Proposte

Per affrontare efficacemente la crisi delle malattie cardiovascolari in Italia, sono state proposte diverse soluzioni:

  1. Screening obbligatori nazionali: Organizzazione di screening obbligatori per tutti i cittadini già a partire dai 18 anni, per la valutazione del colesterolo e della pressione arteriosa.
  2. Elettrocardiogramma annuale: Elettrocardiogramma una volta l’anno per gli over 65.
  3. Aree pubbliche per attività fisica: Realizzazione di aree pubbliche nelle città che incoraggino l’attività fisica, come piste ciclabili e spazi in parchi pubblici.
  4. Percorsi di cura chiari e omogenei: Implementazione di percorsi di cura, DRG e rimborsabilità dei farmaci chiari e omogenei sul territorio italiano.
  5. Digitalizzazione per snellire la burocrazia: Ricorso alla digitalizzazione per snellire la burocrazia.
  6. Campagne educazionali: Diffusione di campagne educazionali per i cittadini dalle scuole ai luoghi di lavoro.
  7. Innovazione tecnologica e Intelligenza artificiale: Ricorso all’innovazione tecnologica e all’Intelligenza artificiale.

Queste soluzioni mirano a ridurre l’impatto delle malattie cardiovascolari e migliorare la salute della popolazione italiana, con benefici anche sotto il profilo economico.

 

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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