Isole cardio protette è il progetto realizzato da Politecnico di Milano, Philips Foundation, Philips Italia e Croce Rossa italiana per migliorare l’accesso ad un’assistenza sanitaria di qualità per un numero sempre maggiore di persone anche in presenza di barriere geografiche e demografiche. È il caso dell’Isola di Procida, nelle Eolie, dove la popolazione invecchia e la distanza dal continente rende più difficile un intervento tempestivo in presenza di un arresto cardiaco, ma in assenza di defibrillatori DAE.
La rianimazione cardiopolmonare dopo l’arresto cardiaco aumenta la sopravvivenza
La rianimazione cardiopolmonare (RCP), se eseguita immediatamente dopo un arresto cardiaco, può aumentare da due a quattro volte le possibilità di sopravvivenza . L’ utilizzo tempestivo di un defibrillatore rappresenta un ulteriore intervento salvavita fondamentale. Tuttavia, in Italia solo il 30% delle vittime riceve soccorso immediato, rispetto alla media UE del 47%. La situazione è particolarmente critica nelle isole minori, dove mancano unità mediche e defibrillatori adeguati.
Cosa ha evidenziato lo studio del Politecnico di Milano
Lo studio analitico del territorio e della popolazione dell’isola di Procida realizzato dal Politecnico di Milano tenendo conto degli eventi cardiologici gravi avvenuti dal 2019 al 2024, ha suddiviso il territorio in aree di urbanizzazione al fine di stimare il rischio potenziale di ciascuna zona e definire la posizione ottimale dei nuovi DAE. Ne è emerso un quadro preoccupante. I defibrillatori coprono solo il 40,95 % dei possibili casi di arresto cardiaco. È stato quindi deciso di procedere con l’installazione di otto nuovi defibrillatori semi automatici (DAE) in posizioni strategiche dell’isola, andando a coprire potenzialmente il 79% dei casi di arresto cardiaco.
Carenza di installazioni e popolazione anziana, due fattori di rischio
Le installazioni DAE a Procida coprono un’area di 1.293.548 metri quadrati, pari al 30% dell’isola, con una popolazione stimata di 3.810 persone. Di queste la maggior parte è anziana con una media di 212 over 65 ogni 100 giovani fino a 14 anni, contro una media nazionale di 187. Se si pensa poi che, durante l’estate, l’afflusso di turisti pone una ulteriore pressione sull’assistenza sanitaria e sulla qualità delle cure, è evidente che il progetto Isole cardio protette un miglioramento di condizioni per un potenziale di 25 mila persone e una popolazione locale sensibile e formata.
Non solo scuole o strutture pubbliche con DAE
La prima criticità emersa dallo studio del Politecnico è una distribuzione errata dei defibrillatori automatici. Infatti, questi sono collocati in prevalenza in strutture pubbliche e scuole difficilmente accessibili nei fine settimana o nelle ore notturne. Lo studio ha invece suggerito di installare i DAE in piazze o incroci stradali, in modo da renderli disponibili a qualsiasi ora per un utilizzo più immediato ed efficace.
Cittadini formati
Stabilito dove collocare i nuovi defibrillatori automatici, il progetto si è concentrato sulla formazione dei cittadini per un uso corretto dei DAE. Per questo il progetto Isole Cardio Protette ha previsto la formazione gratuita degli abitanti di Procida e delle isole Eolie. Oltre 450 persone hanno preso parte ai corsi di primo soccorso organizzati dal personale della Croce Rossa Italiana. «Chiunque, se ben preparato, può fare la differenza ed intervenire salvando la vita ad un’altra persona – spiega Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa italiana – .Questa iniziativa ci permette di promuovere una cultura del rispetto della vita e di diffondere le manovre di primo soccorso, fondamentali per approcciare efficacemente nel caso in cui qualcuno venga colpito da malore».