mercoledì, Luglio 9, 2025
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Invecchiare bene si può: l’Italia scommette sulla prevenzione

Dall’incontro “APCO Health Talks” è emersa la necessità di rafforzare vaccinazioni e cultura della prevenzione per tutelare gli over 65 e la sostenibilità del Sistema Sanitario

In un Paese dove entro il 2050 gli over 65 rappresenteranno il 34% della popolazione, la salute pubblica si gioca una partita cruciale: garantire una vecchiaia sana e attiva. A lanciare l’allarme e proporre soluzioni è il ciclo “APCO Health Talks”, che ieri ha acceso i riflettori sul tema della prevenzione, con particolare attenzione al valore delle vaccinazioni nella popolazione anziana. Il quadro demografico italiano è chiaro: viviamo più a lungo, ma spesso in condizioni di fragilità e cronicità. Di fronte a questa trasformazione sociale, il nostro Sistema Sanitario rischia di non reggere l’impatto se non si investe in modo deciso sulla prevenzione.

Vaccinazioni: numeri lontani dagli obiettivi

Tra le armi più efficaci per tutelare la salute degli anziani ci sono le vaccinazioni contro influenza, COVID-19, pneumococco, herpes zoster e RSV. Eppure, secondo i dati del Ministero della Salute, le coperture vaccinali sono ben lontane dai target: la vaccinazione antinfluenzale si ferma al 53,3% (contro un obiettivo dell’85%), mentre quella anti-COVID-19 ha raggiunto solo il 4,47% degli over 60. Una situazione definita “allarmante” dagli esperti, che evidenziano il rischio di un aumento delle complicanze e delle ospedalizzazioni evitabili. Secondo Michele Conversano, presidente del CTS di HappyAgeing, «serve una strategia di comunicazione efficace e una chiamata attiva dai 65 anni in su. La popolazione non percepisce il reale rischio di malattie prevenibili con il vaccino».

Prevenire conviene, anche all’economia

Il tema non è solo sanitario, ma anche economico. Eugenio Di Brino, ricercatore dell’ALTEMS, ha illustrato i dati di uno studio che quantifica in dieci miliardi di euro il valore economico che il Paese potrebbe recuperare grazie a una maggiore copertura vaccinale. Una prevenzione efficace riduce l’impatto delle malattie sul PIL, limitando l’assenteismo, il consumo di risorse sanitarie e il ricorso agli antibiotici.

Verso un nuovo modello di sanità pubblica

Durante l’evento è emerso come alcune Regioni abbiano già avviato modelli virtuosi: nel Lazio una rete digitale facilita l’accesso ai vaccini, in Lombardia si lavora con medici di famiglia e farmacie, in Toscana si punta su un approccio integrato tra istituzioni. Simona Ursino, direttrice della ASL Roma 4, ha sottolineato: «Vaccinarsi è un atto di responsabilità collettiva. Proteggere gli anziani significa rafforzare tutto il sistema».

Il tempo di agire è ora

Il messaggio condiviso è chiaro: senza un investimento strutturale nella prevenzione e una governance nazionale più efficiente, il Paese rischia di non essere pronto alla sfida della longevità. La prevenzione non è un costo, ma un investimento per garantire salute, equità e sostenibilità nel futuro dell’Italia.

 

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