venerdì, Marzo 21, 2025
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Invecchiamento attivo: la prevenzione deve iniziare a 20 anni

Al congresso AIFI il gruppo GIS FAIA ha definito il ruolo dei fisioterapisti nella promozione dell’invecchiamento attivo con esercizi fisici e corretti stili di vita. Fondamentale la formazione

Negli ultimi sessant’anni l’aspettativa di vita è aumentata di venti, eppure solo la metà delle persone vive il processo di invecchiamento in salute. Un ritardo che è stato denunciato dall’associazione italiana di fisioterapia (AIFI) con il gruppo GIS FAIA (fisioterapia nell’anziano e nell’invecchiamento attivo) durante il congresso nazionale che si è tenuto lo scorso mese di giugno all’università la Sapienza di Roma. Nell’occasione è stato evidenziato il ruolo centrale che può avere il fisioterapista per un invecchiamento attivo.

Perché il fisioterapista è fondamentale nell’invecchiamento attivo

«Il fisioterapista può ricoprire un ruolo molto importante  nella promozione della salute – ha spiegato Antonio Culcasi, presidente del GIS FAIA -. Infatti, è in grado di trasferire ai pazienti e ai caregiver conoscenze e abilità per un invecchiamento attivo. Si tratta dunque di una presa di responsabilità che deve essere messa in atto con alcune strategie». Due i fondamenti individuati dai fisioterapisti su cui agire:  «L’invecchiamento attivo, inteso come processo di ottimizzazione delle opportunità di salute per migliorare la qualità della vita e l’healthy aging, ovvero il mantenimento delle abilità funzionali che consentono il benessere in età avanzata», ha precisato Culcasi.

Quando  iniziare a diffondere la cultura della prevenzione

Fondamentale è capire quando iniziare a diffondere la cultura dei corretti stili di vita che la stessa letteratura scientifica menziona tra i fattori determinanti per la prevenzione di malattie “big killer” . Su questo punto il presidente Culcasi è stato molto chiaro: «Occorre rifarsi a quanto stabilito in un simposio sulla biologia dell’invecchiamento. In quella sede è stata individuata questa soglia al raggiungimento della maturità sessuale, ovvero intorno ai 20 anni. Quindi la promozione della salute deve iniziare a 20 anni e di conseguenza riguarda una parte molto importante della vita di un uomo».

Le strategie dei fisioterapisti per promuovere l’invecchiamento attivo

Stabilito che l’invecchiamento cellulare ha inizio alla maturità sessuale di un individuo, quindi intorno ai 20 anni, occorre agire per mettere in atto un piano di prevenzione efficace. «Il contributo dei fisioterapisti è fondamentale sia nella prevenzione primaria (ridurre lo sviluppo delle patologie) che secondaria (intercettazione precoce di patologie) – ha sottolineato Culcasi – . Per fare questo i fisioterapisti devono avere competenze specifiche con forti elementi comunicativi e di educazione. Perciò occorre investire nella formazione dei professionisti in modo che abbiano sempre più competenze nella promozione della salute» .

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