venerdì, Aprile 18, 2025
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Infarto nelle donne: crescono i numeri, serve consapevolezza sui sintomi

In aumento i casi di malattie cardiovascolari e di infarto nelle donne. In Italia la cardiopatia ischemica colpisce 1 donna su 9 tra i 45 e i 64 anni e 1 su 3 dai 65 anni. Partita la campagna di sensibilizzazione del centro cardiologico Monzino con la dottoressa Daniela Trabattoni protagonista del podcast Sanità 10e Lode di Quotidiano della salute

In Italia ogni cinque minuti una donna viene colpita da una patologia cardiovascolare. Sono 124mila i casi annui con un tasso di mortalità del 31%. La cardiopatia ischemica  principale causa di infarto nelle donne colpisce una donna su nove tra i 45 e i 64 anni e una su tre dopo i 65 anni.

I sintomi sconosciuti dell’infarto delle donne

Purtroppo però la maggior parte delle donne non conosce i sintomi femminili delle malattie cardiovascolari e li sottovaluta. Non solo, le donne fanno pochi screening e vengono trattate in minor misura con farmaci appropriati in fase di infarto acuto. Non sono però destinate a rimanere nell’ombra. Anzi, l’Ospedale Monzino con l‘agenzia VML Italy ha realizzato una campagna di sensibilizzazione “le donne nel cuore” che ha lo scopo di promuovere maggiore consapevolezza e la cultura della prevenzione cardiaca nelle donne.

L’importanza della comunicazione

«La maggioranza delle donne non conosce i sintomi femminili delle malattie cardiovascolari o li sottovaluta – spiega nel podcast Sanità 10eLode di Quotidiano della Salute la  dottoressa Daniela Trabattoni responsabile del women heart center del Centro cardiologico Monzino. Inoltre, rispetto agli uomini le donne sono sottoposte ad un minor numero di indagini di screening. Occorre dunque sensibilizzare e diffondere le conoscenze».

Ascolta il podcast Sanità 10eLode di Quotidiano della Salute.

 

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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