Il Bello che c’è! La Sessalescenza profuma di giovinezza. Un fenomeno che, quando ha iniziato a girare sui social, ha strappato a tutti noi un sorriso sornione. Non solo. Compiaciuto e speranzoso. La parola ‘anzianità’ si evolve nella vita di tutti i giorni e torna la parola: adolescente. Ma con upgrade. Adolescenza consapevole e… irrefrenabile! I nuovi 50, 60 e 70 anni hanno il profumo della giovinezza. Nuovi tatuaggi, buona chirurgia plastica, addominali scolpiti, buona attività sessuale e, perché no, un nuovo appassionante amore.
Sessalescenza, conosciamola con il prof. Stamegna
«Il termine mancava. Non esisteva un termine che riuscisse a descrivere una categoria di persone che quotidianamente mi capitava di incontrare nei miei viaggi di lavoro, oppure, proprio durante il mio lavoro di medico endocrinologo. Il termine mancava. Non riuscivo neanche io a definirmi. Soprattutto dopo aver compiuto sessant’anni e aver acquisito la possibilità di avere la scontistica rivolta agli over sessanta. L’avevo presa male. Ero diventato un anziano. Magari giovane anziano ma sempre anziano. Ma io, anziano proprio non mi ci sentivo. Quest’estate (2024 ndr) ho postato una foto sul mio profilo Facebook. Un selfie. Una foto di me seduto a poppa del mio piccolo gommone in attesa di lei. Nella foto indosso occhiali da sole ed un cappellino nero da giovane fighetto, oppure, da anziano che vuole apparire giovane. Rispondendo ironicamente ad un messaggio, pure ironico, credo di aver giustificato la mia foto come una pazzia da adolescente. Ecco, mancava il termine: quest’estate, ero già un sessalescente e ancora non lo sapevo».
Finiti i tempi dei nonni al parco con i nipoti?
Fino a 40 anni fa, le persone venivano considerate anziane già a 60 anni. Si vestivano da anziani, senza troppi colpi di testa, andavano in pensione e iniziavano a frequentare i centri diurni per anziani. Andavano a prendere i nipoti a scuola, li portavano al parco e il matrimonio di una vita cominciava a diventare monotono. Qualcosa cambia, però ad un certo punto. La scienza medica fa progressi e migliora la qualità di vita e si prolunga l’aspettativa. La longevità si avvale dei progressi tecnologici in campo medico e una farmacologia avanzata consente di prevenire le malattie e di curarle in tempo.
Sessantenni adolescenti
«Gruppi di sessalescenti li incontro ogni volta che da Treviso rientro a Roma in treno. Vengono a Roma, oppure, si allungano fino a Napoli. Sono donne e uomini vestiti in maniera pratica, giovanile, direi. Sanno già dove andranno a mangiare la migliore carbonara o in quale vicolo di Napoli perdersi alla ricerca della migliore sfogliatella. Se ancora non lo sanno lo scopriranno durante il viaggio in treno smanettando sui cellulari. Sono un po’ “caciaroni”, fanno casino come i ragazzi in gita scolastica. Si divertono. E sono in salute»
Rinnovarsi da sessalescente
Oggi i 50, 60 e 70, anche 75, sono gli anni della raccolta della semina, soprattutto in campo professionale. Si raccolgono le proprie esperienze di vita e si applicano a nuove imprese. Si realizzano nuovi progetti e si può, anche, avviare un’azienda o iniziare gli studi universitari perché si sente di avere tempo e, perché no, avere nuovi amori e, quindi, nuovi inizi sessuali. Non solo. Si è consapevoli che per fare tutto questo bisogna essere in buona salute e fare sport tre o quattro volte a settimana o camminare 30 minuti al giorno.
Appunto, la salute
«Per potersi definire sessalescenti, nel termine più pieno del termine, sembra necessario stare bene in salute. Vuol dire che i nostri amici che vengono a Roma o vanno a Napoli non si portano dietro alcuna medicina? Se le portano, certo. Farmaci per il colesterolo, per l’ipertensione, per la gastrite, magari per la prostata ma queste sono patologie con cui si convive e bene. Mangeranno un po’ troppo? Si. Ma quando ci ricapitano a Roma o a Napoli? La dieta la faranno rientrando a casa. Stanno bene. Sono allegri e spensierati. Non avranno patologie serie e invalidanti. Del resto, non puoi sentirti un adolescente a sessant’anni se non stai bene fisicamente e mentalmente»
Quali sono i sessantenni che si rivolgono all’endocrinologo?
«Oltre alle patologie tiroidee che rappresentano ben oltre il settanta per cento del motivo di richiesta di visita endocrinologica, stanno aumentando le richieste di donne che sono in premenopausa o già in menopausa. E di uomini che, già dai quarant’anni, lamentano sintomi da carenza di testosterone. Già, stiamo parlando di ormoni. Quelli cosiddetti sessuali. Gli ormoni che sono prodotti dalle ovaie e dai testicoli la cui riduzione ci fa sentire meno ‘giovani’»
Sentirsi vivi e vitali
«Una delle caratteristiche dei sessalescenti è quella di avere la spinta vitale, di sentirsi vivi, attivi, con voglia di fare, di esplorare nuovi orizzonti e non solo geografici. Uomini e donne con marcata riduzione dei propri ormoni sessuali possono, invece, sentirsi apatici, abulici, depressi, con poca voglia di fare. Spenti. Con scarso entusiasmo e scarso desiderio. Desiderio anche inteso come desiderio sessuale che può essere un problema se si vive in un rapporto di coppia e l’altro/a, invece, il desiderio ancora lo avrebbe».
Non sottrarsi al desiderio di coppia
«In caso di assenza di desiderio, si rischia di rifuggire anche da più semplici e teneri gesti effusivi per timore che l’altro pensi che stia iniziando qualcosa che, invece, non potrà essere. Il rischio potrebbe essere quello di allontanarsi. E non va bene se ancora ci si ama. Da diversi anni, però, possibile iniziare terapie personalizzate per la donna e per l’uomo per riportare i valori ormonali all’interno della normalità per l’età. Ed è un piacere rivedere al controllo donne che si definiscono rinate grazie alla nuova terapia».
Affrontare menopausa e andropausa
«Non sto qui ad annoiarvi scendendo nello specifico di cosa sono gli ormoni bioidentici (chi volesse approfondire trova tutto in www.antoniostamegna.it ), si tratta, comunque, di affrontare in maniera corretta e direi innovativa quelle due fasi fisiologiche della menopausa e dell’andropausa. In conclusione, molto bene che ci sia un termine per definire quella fascia di età in cui uomini e donne, anche perché sollevati dal ruolo genitoriale e da impegni economici pressanti, possono viversi in salute, in allegria e in spensieratezza una fase della propria vita che, comunque, prelude alla vecchiaia. Dunque, se a sessant’anni sono ancora in salute, se la vita non me la godo adesso, quando potrò godermela? Viva i sessalescenti. Come me».
La riflessione del Bello che c’è!
Nei tempi moderni la parola invecchiare non esiste! No a pregiudizi. Sì a godersi la vita. La bellezza emozionante di riscoprire le potenzialità del corpo e del cuore dopo i 60 anni. Essere energici e credere che la vita possiamo godercela fino all’ultimo istante. Aspirare a morire in piedi come i Samurai e in salute, felici della vita trascorsa. L’ottimismo, visione positiva della vita, è generato dai neurotrasmettitori benefici come la serotonina e le endorfine. Dopo i 50 anni si hanno le forze necessarie per aiutare le famiglie dei figli ma si può anche fare un viaggio con le amiche, andare in palestra e organizzare feste e vacanze in barca. Padroni della propria vita si può decidere di vivere un vecchio amore mai consumato. Soprattutto nel caso di separazioni o vedovanze, perché la solitudine implica dolore. Ancora una volta gli adulti stanno dando il buon esempio alle nuove generazioni, che sapranno godersi la vita esattamente come hanno fatto i loro nonni e bisnonni. Tranquilli, figlie e nipoti, potrete simpaticamente continuare a chiamarli Boomer e ad appellarli ‘vecchi’ quando li vedrete farsi un video per Tik Tok. Ma sappiate che sono vecchi adolescenti! Viva la sessalescenza. Sempre!