sabato, Gennaio 18, 2025
HomeRubricheIl bello che c'èIl Bello che c'è: la ricetta della felicità

Il Bello che c’è: la ricetta della felicità

Arianna Talamona ha fatto della sua vita, davvero, un capolavoro. Alumna dell’anno 2024 dell’Università di Milano-Bicocca, nuotatrice paralimpica, argento alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.

Il Bello che c’è: la ricetta della felicità. Una ricetta dispensata con determinazione e dedizione da Arianna Talamona, 30 anni, originaria di Varese, affetta da paraparesi spastica ereditaria. Lo sport acquatico diventa ben presto la sua passione, fino a portarla, nel 2019, a diventare campionessa mondiale e vincere la medaglia di argento ai Giochi paralimpici di Tokyo 2020.

Una vita all’insegna del successo

Arianna e suo marito Roberto

Una laurea in psicologia, nel 2017, nel corso triennale  all’Università Milano-Bicocca, in Scienze e tecniche psicologiche e nel 2020 nel corso magistrale in Psicologia dei processi sociali, decisionali e dei comportamenti economici. Sul suo canale Instagram, aperto nel 2016, la seguono ben 36 mila follower ai quali mostra con dolcezza e determinazione la sua vita, lo sport, suo marito Roberto e la loro vita con Ginny, una bellissima pelosa. Su Instagram Arianna racconta, con ironia ed empatia, la sua quotidianità e il suo punto di vista sulla disabilità. Il nuoto è il suo successo sportivo cresciuto negli anni fino all’apice di Tokyo, ma proseguito anche oltre. Ha preso parte a tre edizioni, Rio 2016, Tokyo 2020 e quest’anno Parigi 2024.

Alumna dell’anno 2024 un lavoro di DE&I Expert

«Questo riconoscimento è molto significativo per me. Gli anni a Milano-Bicocca sono stati fondamentali –ha spiegato Arianna- Rappresentano la mia prima esperienza formativa positiva e un periodo di vera indipendenza. Ogni volta che torno, mi emoziono ricordando quel tempo in cui tutto sembrava possibile. Grazie al supporto dell’università sono stata anche in grado di portare avanti la mia carriera di atleta di alto livello preparando Mondiali e Europei insieme agli esami. Un risultato non scontato. Ora il mio obiettivo è costruire una carriera come DE&I Expert, aiutando persone e aziende a promuovere la diversità e l’inclusione. Senza gli studi in Bicocca, non avrei mai intrapreso questo percorso». Oggi Arianna è DE&I (Diversità, Equità & Inclusione) Expert e lavora in un’agenzia di comunicazione come content strategist e project leader per progetti di inclusione.

L’orgoglio di Bicocca per la sua Alumna 2024

«L’Università di Milano-Bicocca è orgogliosa del percorso intrapreso dalla nostra bis-laureata Arianna Talamona – ha dichiarato la rettrice, Giovanna Iannantuoni – sia nella carriera sportiva che in quella accademica e poi lavorativa, dove si è distinta per le sue attività di divulgazione e sensibilizzazione per i diritti delle persone con disabilità. A Tokyo e Parigi abbiamo fatto tutti il tifo per lei ed è anche grazie alle esperienze e ai successi dei suoi laureati che l’ateneo si è guadagnato un’ottima reputazione a livello nazionale e internazionale. Sono storie come quella di Arianna, inoltre, che ci spronano sempre di più a continuare sulla strada intrapresa negli ultimi anni di valorizzazione dello sport e dell’inclusività».

La società inclusiva che sogno

«E’ un mondo in cui le differenze non siano un ostacolo, ma un punto di forza -spiega Arianna- Un luogo in cui nessuno si senta mai definito solo dai propri limiti, ma venga riconosciuto per il valore che porta. È una società in cui l’inclusione non è una concessione, ma una cultura radicata, un modo naturale di vivere. Mi piacerebbe che ogni bambina o bambino, indipendentemente dalla sua condizione fisica, di genere, di origine o altro, potesse guardare al proprio futuro con la certezza di essere accolta o accolto, sostenuto e libero di realizzarsi. Per arrivarci, credo che la chiave sia educare all’empatia e al rispetto fin da piccoli, coinvolgendo scuole, famiglie e comunità nel costruire questa consapevolezza. Inclusione non è solo una parola: è un’azione quotidiana, fatta di piccoli gesti e di grandi visioni».

La ricetta della felicità

«Per me è semplice e complessa allo stesso tempo. Consiste nel trovare forza e bellezza in ogni passo, anche in quelli più difficili –continua-. Ho imparato che la felicità non è assenza di problemi, ma capacità di affrontarli con amore e coraggio. È il sapersi circondare di persone che ti sostengono e credono in te, ma anche imparare a essere la tua più grande alleata. Su questo ci sto ancora lavorando, non è facile accettare i propri difetti e difficoltà».

Il “bello” per Arianna

«Nella vita, anche quando sembra faticosa, lo trovo ogni volta che guardo indietro e vedo quanto sono riuscita a fare, nonostante tutto. È nella soddisfazione di trasformare una sfida in un successo, una caduta in un’opportunità. Sembrano frasi fatte, ma è il modo in cui reagiamo alle cose che ci succedono che determinano chi siamo».

La riflessione

I limiti sono sfide e le sfide diventano successi. Ogni istante che Arianna condivide con i suoi follower o con le persone che hanno il piacere di incontrarla, come è accaduto con me, ne sono testimonianza. I traguardi si possono raggiungere se perseguiti con passione, impegno e una forte motivazione. La motivazione di Arianna è la felicità, nonostante tutto e grazie a quel tutto!. Come darle torto?

Grazie Arianna!

moiraperruso
moiraperruso
Giornalista professionista da oltre 30 anni. Nasco come fotoreporter di cronaca. Un lavoro che mi ha permesso di mettere in fila, su una linea orizzontale immaginifica, occhio, testa e cuore, nel preciso momento dello scatto. Ho potuto vedere luoghi e avere dentro il mirino della mia Nikon volti e storie che mai potrò dimenticare. Solo più tardi all'immagine si è affiancata la scrittura. E' arrivata una notte, dopo il crollo di una palazzina a Milano. Il mancato arrivo del giornalista di una testata importante, che accompagnavo con le mie foto, mi ha reso improvvisamente protagonista. "Moira oltre la foto fai anche l'articolo?" Mi chiese il caporedattore di turno. "Ma cosa faccio? Non ho mai scritto?" E lui mi disse una cosa che illuminò la notte buia: "Scrivi quello che vedi". E così fu. Il mio battesimo arrivò davanti ad una palazzina crollata che si era portata via, sogni, progetti e pezzi di vita di numerose famiglie. Da quel giorno scrivo, racconto e rappresento la verità. Il mio motto è il primo dei dieci comandamenti della stampa di Piero Ottone: " Scrivi sempre la verità, tutta la verità, solo la verità"
ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Advertisment -

Più popolare

Commenti recenti