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Il Bello che c’è! Insonnia? Ci pensa l’influencer

In Italia ne soffrono ben 12 milioni di persone (dati AIMS), mentre nel mondo il numero arriva a 800 milioni. Una vera e propria pandemia nella pandemia, accentuata dal lockdown, durante il quale i disturbi del sonno sono aumentati del 70%. Le cause? La riduzione dell’attività fisica dovuta alla permanenza forzata in casa e l’enorme carico di stress e incertezza che tutti stavamo vivendo. Per i nostri lettori anche un regalo a fine articolo

Ah l’insonnia! Simona Cortopassi è una sleep influencer. Avete capito bene. Simona è una persona che ha a cuore il vostro dormire e che vi indica, gratis, dei consigli per farlo al meglio. Il suo mantra è: fare divulgazione, fare prevenzione e far circolare consapevolezza.  Ad oggi la nostra sleep influencer è seguita da 14mila follower che, grazie al suo sito www.thegoodnighter.com, ottengono consigli per migliorare la qualità del sonno.

Chi è Simona e come nasce questa passione

«Sono una giornalista specializzata in salute, alimentazione e turismo. Il mio percorso da “sleep influencer” nasce durante il lockdown, un periodo che ha messo a dura prova il mio sonno -comincia a raccontare- L’insonnia ha iniziato a condizionare le mie giornate: faticavo a concentrarmi sul lavoro, mi sentivo priva di energia e il mio rapporto con l’alimentazione era completamente sballato. Ho quindi deciso di approfondire il tema, raccogliendo materiale e intervistando esperti del settore per trovare soluzioni efficaci. Scrivere articoli su questo argomento non solo mi ha aiutato, ma ha anche permesso di capire quanto fosse diffuso questo disturbo».

L’insonnia un problema diffuso

«Durante le mie ricerche, mi sono resa conto di quanto linsonnia fosse un problema enorme. Da qui è nata l’idea di condividere ciò che avevo imparato con un pubblico più ampio. Ho aperto prima il blog wwww.thegoodnighter.com, poi la pagina Instagram (adesso seguita da 14mila follower) e infine un podcast dedicato al sonno. La risposta è stata sorprendente: molte persone mi hanno scritto per chiedere consigli su come migliorare la qualità del loro riposo. Anche le aziende hanno iniziato a notarmi: brand di cuscini e sistemi letto mi hanno coinvolta per testare i loro prodotti, mentre alcune aziende mi hanno contattata per tenere consulenze su come migliorare il benessere dei dipendenti attraverso il sonno».

Gli studi post pandemia

Due lavori pubblicati sulle riviste scientifiche The Lancet Psychiatry e Jama Open hanno messo in evidenza che 60mila persone ammalate di Covid avevano al secondo posto come effetto collaterale, l’insonnia. In Canada, lo psicologo Charles Morin, ha ricostruito che l’insonnia, una volta comparsa, tende a diventare permanente con le implicazioni accennate. Un grosso e diffuso problema che persiste anche dopo la fine della pandemia. L’isolamento forzato e l’ansia hanno rotto i ritmi di vita, del sonno e dell’alimentazione. E più l’ansia è importante, più accentuati sono questi fenomeni.

Donne piu’ colpite

Simona Cortopassi, sleep influencer

La rivista Frontiers of Psychology scrive alla fine del 2020: «Sono stati indagati seimila casi, tra marzo e maggio scorsi, di persone di età compresa tra 18 e 82 anni ed è risultato che più della metà (55.3 per cento) lamentava una ridotta qualità del sonno e modificazioni del ritmo sonno-veglia, con una anticipazione o posticipazione del periodo di sonno. Con l’aggiunta di una maggiore quantità di sonno diurno. Tutto questo si lega a più elevati livelli di stress, ansia e depressione e a un peggioramento del benessere mentale e della qualità della vita. E il rischio maggiore riguarda le donne».

Nemmeno i bambini sono risparmiati

Neanche i bambini sono stati risparmiati dall’ombra grigia del Covid con isolamento. «Dati preliminari indicano che nella popolazione in età pediatrica siano saltati soprattutto i ritmi del sonno. Ciò vuol dire o l’addormentarsi molto tardi la sera e dormire poi l’intera mattina oppure dormire molto al pomeriggio con conseguente risveglio nel cuore della notte e, alla fine, di nuovo sonno nella mattina».

Cosa chiedono le persone?

«Le domande che mi vengono poste più spesso riguardano la night routine ideale: qual è il momento migliore per cenare in modo da digerire bene prima di dormire? Quali sport evitare la sera e quali alternative scegliere? Come arredare la camera da letto per favorire un riposo profondo? Inoltre, c’è grande interesse per i rimedi naturali come gli oli essenziali e per i dispositivi tecnologici che monitorano il sonno. Nel mio lavoro mi occupo di insonnia episodica, quella legata a cattive abitudini o momenti di stress temporanei. Quando invece si tratta di insonnia cronica (ovvero quando si dorme male per almeno tre notti a settimana, per tre mesi consecutivi), consiglio sempre di rivolgersi a uno specialista del sonno», sottolinea Simona.

Dormire bene è fondamentale

«Il sonno non è solo un momento di riposo, ma un vero e proprio pilastro del benessere. Una buona qualità del sonno migliora la concentrazione, il metabolismo, l’umore e persino la produttività -precisa Simona- Aiutare gli altri a riscoprire l’importanza di un terzo della loro vita, il tempo che trascorriamo dormendo, è per me una missione che porto avanti con passione e dedizione».

Il decalogo per dormire bene di The Good Nighter

Dormire bene è essenziale per la salute fisica e mentale. Seguire alcune semplici regole può migliorare la qualità del riposo e favorire il benessere generale.

Di seguito un regalo di Simona Cortopassi ai nostri lettori.

1. Segui la regola del 10-3-2-1-0: Questa formula aiuta a regolare il ciclo sonno-veglia in modo ottimale:

  • 10 ore prima di dormire: evita la caffeina, perché il suo effetto stimolante può interferire
    con l’addormentamento.
  • 3 ore prima: evita pasti pesanti e alcolici, poiché possono disturbare il sonno e la
    digestione.
  • 2 ore prima: concludi le attività lavorative, per evitare che la mente resti in uno stato di
    iperattivazione.
  • 1 ora prima: spegni gli schermi di smartphone, tablet e computer. La luce blu inibisce la
    produzione di melatonina, l’ormone del sonno.
  • 0 volte snooze: al mattino, evita di rimandare la sveglia, perché questo può confondere il ritmo sonno-veglia e lasciarti più stanco.

2. Il letto è un luogo dedicato al riposo: utilizza il letto esclusivamente per dormire (e per altre attività rilassanti come la lettura). Evitare di lavorare o guardare la TV a letto aiuta il cervello ad associare questo spazio solo al sonno, migliorando la qualità del riposo.

3. Mantieni una temperatura ottimale: una stanza troppo calda o troppo fredda può disturbare il sonno. La temperatura ideale per dormire è tra i 16 e i 20°C, un ambiente fresco favorisce un riposo più profondo e rigenerante.

4. Scegli indumenti comodi: il pigiama (o la mancanza di esso) deve essere comodo e in tessuti traspiranti come cotone o lino. Vestiti troppo stretti o materiali sintetici possono causare fastidi e interferire con la qualità del sonno.

5. Crea una routine rilassante prima di dormire: stabilire un rituale serale aiuta il corpo e la mente a prepararsi al riposo. Attività come bere una tisana, leggere un libro o praticare esercizi di stretching rilassanti segnalano al cervello che è il momento di spegnersi gradualmente.

6. Riduci i rumori indesiderati: se l’ambiente circostante è rumoroso, usa tappi per le orecchie o un dispositivo che emetta rumore bianco, utile per mascherare i suoni fastidiosi e creare un’atmosfera più rilassante.

7. Dormi nel buio totale: anche una piccola fonte luminosa può interferire con la produzione di melatonina e disturbare il riposo. Spegni tutte le luci o utilizza una mascherina per gli occhi per assicurarti un buio completo.

8. Attenzione ai pisolini diurni: i sonnellini possono essere utili per recuperare energia, ma se troppo lunghi o fatti nel tardo pomeriggio possono compromettere il sonno notturno. Se ne senti il bisogno limita il riposino a 20- 30 minuti e non oltre il primo pomeriggio.

9. Fai attività fisica, ma nei momenti giusti: l’esercizio fisico è benefico per il sonno, ma se praticato nelle ore serali può avere un effetto eccitante e rendere difficile addormentarsi. Cerca di allenarti almeno 3-4 ore prima di andare a dormire.

10. Se non riesci a dormire, non forzarti: se dopo 20-30 minuti nel letto non sei ancora riuscito ad addormentarti, evita di continuare a girarti tra le coperte. Alzati, svolgi un’attività rilassante come leggere un libro o ascoltare musica tranquilla e torna a letto solo quando inizi a sentire sonnolenza.

Il bello che c’è di questa esperienza

«Ciò che amo di più di questa professione è il senso di utilità che mi dà. Sapere di poter aiutare le persone a dormire meglio, fornendo suggerimenti pratici e aggiornamenti sulle ultime novità in ambito scientifico e tecnologico, mi motiva ogni giorno. Scoprire e testare strumenti innovativi, come gli anelli che monitorano il sonno, mi permette di essere sempre al passo con le nuove tendenze e di trasmettere conoscenze aggiornate».

Riflessione

Qualche rubrica fa ho scritto di quel periodo che ha cambiato il passo della storia e della vita di noi tutti: il Covid. Nel lungo articolo ho spiegato il cambiamento, il dolore, la morte e la tempesta di emozioni ma ho anche concluso sottolinenado che nonostante tutto il Covid non ha vinto. Oggi ci siamo ripresi la nostra vita e la storia raccontata da Simona Cortopassi ci dà una certezza in più: abbiamo vissuto sulla nostra pelle un disagio, abbiamo imparato e rialzato la testa e alcuni di noi sono riusciti, addirittura, da quella lezione, ad aiutare il prossimo. Simona, inoltre, lo fa con gratuità, perché donare ciò che ha imparato la aiuta a vivere meglio. Dormire bene vuol dire tanto, ma vuoi mettere dormire e svegliarsi felici?!

Grazie Simona!

 

 

 

 

Moira Perruso
Moira Perruso
Giornalista professionista da oltre 30 anni. Nasco come fotoreporter di cronaca. Un lavoro che mi ha permesso di mettere in fila, su una linea orizzontale immaginifica, occhio, testa e cuore, nel preciso momento dello scatto. Ho potuto vedere luoghi e avere dentro il mirino della mia Nikon volti e storie che mai potrò dimenticare. Solo più tardi all'immagine si è affiancata la scrittura. E' arrivata una notte, dopo il crollo di una palazzina a Milano. Il mancato arrivo del giornalista di una testata importante, che accompagnavo con le mie foto, mi ha reso improvvisamente protagonista. "Moira oltre la foto fai anche l'articolo?" Mi chiese il caporedattore di turno. "Ma cosa faccio? Non ho mai scritto?" E lui mi disse una cosa che illuminò la notte buia: "Scrivi quello che vedi". E così fu. Il mio battesimo arrivò davanti ad una palazzina crollata che si era portata via, sogni, progetti e pezzi di vita di numerose famiglie. Da quel giorno scrivo, racconto e rappresento la verità. Il mio motto è il primo dei dieci comandamenti della stampa di Piero Ottone: " Scrivi sempre la verità, tutta la verità, solo la verità"
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