martedì, Maggio 20, 2025
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I gatti: un tesoro per la nostra salute mentale

Studi internazionali rivelano che i gatti riducono lo stress e migliorano l'umore. L'adozione è per lo più spontanea e non dipende dalla razza che invece incide, con fattori ambientali, sulla longevità del gatto

Non solo semplici animali domestici, ma veri e propri membri della famiglia che migliorano la vita dei propri proprietari, portando innumerevoli benefici: dal sollievo da ansia e stress, al divertimento. Tanto che metà dei proprietari di gatti si considera molto soddisfatto di essere un pet parent e, per il 20%, il proprio gatto rappresenta la cosa più importante in assoluto.

Perché il gatto ci fa stare bene

La soddisfazione dei proprietari di gatti nel rapporto con il proprio pet si basa su aspetti emotivi e psicologici: infatti, il 44% dei proprietari afferma che il proprio gatto li aiuta a ridurre stress e ansia, mentre il 43% sente che il micio “completi la famiglia” e apprezza l’amore incondizionato dell’animale. Inoltre, il 41% trova grande gioia nelle risate che il comportamento del gatto suscita, e il 39% riconosce i benefici nell’interazione quotidiana con il proprio felino.

Come si sceglie un gatto

In Italia, l’adozione di gatti è spesso un gesto spontaneo: il 65% dei proprietari ha accolto il proprio micio senza pianificarlo. Il 70% dei gatti, infatti, arriva nelle famiglie attraverso amici, parenti o per incontri casuali. Questa spontaneità si riflette anche nel fatto che meno di 1 proprietario su 5 (18%) ha adottato un gatto di razza. Se la maggior parte dei gatti posseduti in Italia è meticcia, tra le razze più diffuse ci sono il Certosino (17%), il Persiano (15%), l’Europeo (11%) e il Siamese (9%).

La sua longevità incide sulla scelta del gatto?

La risposta è no, anche se la longevità dei gatti è un argomento che suscita molto interesse tra gli amanti degli animali. I gatti, infatti, quando entrano in una casa diventano membri della famiglia a tutti gli effetti e, di conseguenza,  la loro aspettativa di vita dipende da diversi fattori che non sono solo genetici, ma anche ambientali e di cura.

La vita media di un gatto

L’aspettativa di vita di un gatto può variare notevolmente. In media, un gatto domestico vive tra i 12 e i 15 anni, anche se alcuni possono superare i 20 anni con le cure adeguate.   Secondo uno studio inglese, diffuso su Journal of Feline Medicine and Surgery, esistono però delle difformità in base al genere, alla razza e al peso corporeo. Gli autori hanno utilizzato i dati del VetCompass Programme, nato con lo scopo di condividere ed esaminare informazioni cliniche veterinarie per comprendere sempre meglio i problemi di salute e ottimizzare il benessere degli animali da compagnia. Per realizzare questo enorme studio sono stati valutati i dati di circa 8000 gatti in cura presso strutture veterinarie nel Regno Unito, deceduti il 2019 e il 2021. Da qui i ricercatori sono riusciti a calcolare l’aspettativa di vita divisa per razza e sesso.

I gatti più longevi? I Soriani

La ricerca ha messo in evidenza che le femmine vivono, normalmente, circa un anno in più rispetto ai maschi. In termini di longevità è la razza che conta: i gatti di razza Burmese o Birmana, sono, infatti, tra i più longevi, con un’aspettativa di vita di circa 14,4 anni seguiti dai gatti di razza mista con i loro 11,9 anni, mentre con un’aspettativa di vita di 11,7 anni tra i più longevi sono sicuramente i siamesi. In generale, comunque, i gatti destinati ad una vita più lunga sono di razza non pura. I soriani possono vivere con noi anche 15-20 anni, i più fortunati fino addirittura a 30.

Vita più breve per i gatti senza pelo

Non si può affermare la stessa cosa per i gatti di razza Sphynx, quelli senza pelo. Il Canadian Sphynx, appunto, è risultato essere il felino con la più bassa aspettativa di vita, pari ad appena 6,7 anni.  In base alle analisi è stato evidenziato come anche il peso influisca sulla longevità. I gatti con un peso corporeo non ottimale, sia quelli troppo magri sia quelli in sovrappeso, hanno in generale una speranza di vita inferiore.

 

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