venerdì, Gennaio 24, 2025
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Giovani e 2025, la sanità è una speranza per il futuro

Dal 2025 i giovani si aspettano più lavoro, istruzione e Sanità. Queste sono le loro priorità per un futuro migliore. Pisani (Presidente CNG): «Nonostante un calo della speranza, il 55% dei giovani italiani è ottimista per il 2025». Ma chiedono serietà sulla sanità

Iniziato da poche ore il 2025 e già sappiamo cosa desiderano i giovani iper il futuro, grazie all’ultima rilevazione dell’Indice di Fiducia, lo strumento utilizzato dal Consiglio Nazionale dei Giovani per monitorare l’andamento e l’evoluzione delle aspettative e dei sentimenti delle giovani generazioni.

Giovani un po’ più ottimisti rispetto al 2024

«Il 55% dei giovani italiani si dichiara ottimista rispetto al nuovo anno e ci invia un messaggio chiaro, nonostante una lieve flessione della speranza e le difficoltà economiche e lavorative vissute, c’è una precisa indicazione delle loro attese e priorità -Così Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani- La rilevazione di fine anno conferma un quadro ricco di sfide e di opportunità perché, nonostante una flessione rispetto all’inizio dell’anno, i giovani si dicono in prevalenza ottimisti (55%) rispetto al nuovo anno».

La speranza è in calo e l’amarezza aumenta

«Il picco di sentimenti positivi si è registrato in estate ma con il passare dei mesi abbiamo osservato un calo della speranza, con un aumento di amarezza e preoccupazione legate a tensioni internazionali e difficoltà economiche», commenta la Presidente del CNG in merito agli stati d’animo in cui si riconoscono di più i giovani e che collocano la speranza, in calo al 17% (rispetto al 20% di settembre 2024) e l’amarezza in aumento al 15% (rispetto al 10% di settembre 2024).

Chiedono impegno per la risoluzione delle guerre

«In particolare – prosegue Pisani – per il nuovo anno emergono, nonostante le difficoltà, indicazioni chiare: i giovani italiani orientano le loro speranze soprattutto ai miglioramenti nel mondo del lavoro e dell’istruzione, richiedendo alle istituzioni maggiore attenzione alla loro salute, ma anche all’occupazione che continua a essere una priorità soprattutto per una generazione che ha affrontato, senza tregua, continuamente crisi economiche e sociali, a un maggiore impegno nella risoluzione dei conflitti internazionali e ad una maggiore attenzione alle transizioni che stiamo affrontando, da quella digitale a quella ecologica, che sono per loro un’enorme opportunità per condividere nuove competenze e orientare scelte professionali»

Generazione resiliente ma provata

L’indagine, che analizza le aspettative e le percezioni delle nuove generazioni, rivela il desiderio di vedere migliorate le opportunità lavorative (49%), la propria salute (41%), le proprie relazioni di vita (31%), chiedendo alle istituzioni un maggiore impegno per il nuovo anno prioritariamente nella sanità (30%) e nel lavoro, ma anche nella risoluzione dei conflitti internazionali, istruzione, ambiente e digitalizzazione.

Cresce anche la paura

«Non possiamo, però, ignorare le preoccupazioni legate all’incertezza economica e lavorativa, emersi sul finire del 2024. L’Indice di Fiducia complessivo, infatti, – aggiunge la Presidente del CNG – ha registrato una marginale flessione assestandosi al 68,1% (-0,2% rispetto alla rilevazione precedente), dovuto soprattutto alla crescita di sentimenti come l‘amarezza e la paura, spesso alimentate da eventi globali come la guerra. Questo quadro riflette una generazione resiliente, ma anche provata dalle incertezze del nostro tempo»

Dipendere dalla famiglia

Dall’Indice di fine anno emerge, infatti, che solo il 31% dei giovani considera gli stipendi adeguati, l’85% degli intervistati ritiene che un lavoro stabile lo farebbe sentire sicuro nelle diverse scelte e fasi della vita e il 91% ritiene che un giovane dipenda dalle condizioni economiche della propria famiglia, per poter completare gli studi.

Non solo speranza ma anche impegno

«E’ un messaggio preciso, chiaro il loro: in un contesto segnato da instabilità e cambiamenti strutturali, la capacità di immaginare un futuro migliore è una responsabilità collettiva e le loro speranze rappresentano il motore più autentico di ogni nostro cambiamento. Ed è nei loro confronti che dobbiamo direzionare i nostri sforzi e la nostra attenzione perché, nonostante tutto, possano non semplicemente sperare ma realizzare con determinazione un futuro all’altezza delle loro aspirazioni», conclude Pisani.

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