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Giornata Mondiale del Malato, serve dimensione umana

Oggi, 11 febbraio è la Giornata Mondiale del malato. Quando il 13 maggio 1992 San Giovanni Paolo II la istituiva, ne definiva gli scopi. Da allora, ogni anno, la Giornata ha posto l'accento su temi, situazioni, realtà diverse, in un cammino ecclesiale condiviso.

Nella Giornata mondiale del malato, arriva il Messaggio del Santo Padre Francesco che ricorda che chi assiste un malato è un “angelo di speranza”. Ermanno Greco, Presidente della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.), ricorda di garantire a chi soffre le giuste cure e la necessaria assistenza, valorizzando in particolare il lato umano e l’ascolto, aspetti fondamentali per una sanità che vuole essere efficiente e inclusiva.

La speranza non delude e rende forti

Le parole del Pontefice a fine gennaio, erano incentrate sul tema: “La speranza non delude (Rm 5,5) e ci rende forti nella tribolazione”, con un evidente richiamo al tema giubilare. Malati e medici, infermieri e familiari, amici e sacerdoti, religiosi e religiose – afferma il vescovo di Roma nel documento – sono tutti “angeli di speranza”, tutti “messaggeri di Dio”, in ogni luogo in cui si trovano: famiglie, ambulatori, case di cura, cliniche, ospedali.

Inno alla dignità umana

“Il vostro camminare insieme è un segno per tutti, un inno alla dignità umana, un canto di speranza”, prosegue Francesco, evidenziando tre aspetti che caratterizzano l’operato di chi assiste i sofferenti: l’incontro, che avviene quando si sperimenta la vicinanza e la compassione di Dio nel tempo della fragilità; il dono, ovvero la speranza che viene da Cristo “mai come nella sofferenza”, e che apre “ogni altro spiraglio di luce con cui superare le prove e gli ostacoli della vita”.

Valorizzare il lato umano

«Garantire a chi soffre le giuste cure e la necessaria assistenza, valorizzando in particolare il lato umano e l’ascolto, aspetti fondamentali per una sanità che vuole essere efficiente e inclusiva. La Giornata mondiale del malato è l’occasione per riflettere sull’importanza di questi temi, sulla responsabilità che chi opera in ambito sanitario, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, ha verso i pazienti e le loro famiglie. È un impegno quotidiano, che deve poter fare affidamento anche su uno sviluppo costante della ricerca scientifica e tecnologica, per mettere a disposizione dei malati le migliori risorse», così Ermanno Greco, Presidente della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.).

Umani nella medicina della riproduzione

«Anche e soprattutto nella medicina della riproduzione, la dimensione umana è il faro che condiziona scelte, valutazioni, speranze, desideri di tante coppie che cercano di avere un figlio e formare una famiglia. Nel rapporto tra medico e paziente intervengono numerose variabili, ma la fiducia e il rispetto reciproco non devono e non possono mai mancare», continua Greco

Assicurare alle persone una buona salute senza accanimento

Secondo Greco «nel settore della fecondazione assistita è necessario un cambio culturale in grado di sedimentare una nuova coscienza di salute pubblica, che permetta di comprendere appieno la necessità, ad esempio, di attuare per uomini e donne una corretta prevenzione, purtroppo ancora oggi marginalizzata perché considerata differibile. È importante, inoltre, evitare accanimenti terapeutici sulla donna, e ciò è possibile grazie all’utilizzazione di tecniche come la diagnosi genetica preimpianto, che consente una riduzione del numero di stimolazioni e di transfer di embrioni con nessuna capacità di impianto. Infine – conclude – è molto utile attuare uno stile di vita regolare, con una sana alimentazione. Tutti fattori decisivi per assicurare alle persone la migliore salute fisica e mentale».

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