Pia Zirpolo è una donna o meglio una guerriera perché la sua vita da oltre dieci anni è diventata una battaglia continua contro la fibromialgia e una serie di altre malattie debilitanti. Dal 2012 soffre di fibromialgia, una malattia reumatologica che causa dolori insopportabili e che ha portato alla sua inabilità lavorativa nel 2015. Nonostante le difficoltà, Pia ha sempre mostrato una forza d’animo straordinaria perché ha una missione da compiere: il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante.
Fibromialgia la malattia invisibile che in Lombardia conta 60 mila malati
Solo in Lombardia si stimano 60 mila malati. E il 20% delle malattie reumatiche si riferiscono alla fibromialgia. Pia è una di loro. «Purtroppo, essendo una malattia multiorgano, spesso viene sottovalutata – racconta Pia -. Anche nel mio caso il riconoscimento della malattia è stato tardivo. Mi hanno curato con cerotti di morfina, ma ad un certo punto non sono più riuscita a camminare e i dolori sono diventati insopportabili». Una escalation di dolore che la porta a non essere più in grado di uscire di casa e di lavorare.
I farmaci per la fibromialgia non bastano più
Viene trattata prima con le immunoglobuline poi con farmaci biologici. «Mi hanno dato un farmaco sperimentale per il quale è stata necessaria l’autorizzazione dell’Istituto Mario Negri e di Regione Lombardia – racconta con la voce rotta dal pianto -. Non era specifico per la fibromialgia ma aveva risolto diverse problematiche in altri pazienti e quindi è stato fatto un tentativo anche con me. Purtroppo, però il farmaco non ha avuto gli effetti sperati. E alla fine all’ennesima elettromiografia, i medici mi hanno detto che la malattia è diventata irreversibile».
« Ho pensato al suicidio»
La fibromialgia non è l’unica sfida per Pia. Ha affrontato una maculopatia retinica, la tiroidite di Hashimoto e numerosi altri problemi di salute. La sua condizione è peggiorata al punto che oggi non riesce più a camminare e i dolori sono diventati insopportabili. «Negli anni sono diventata allergica a diversi farmaci e ho rischiato di morire più volte – ammette sottovoce – . Sono ipertesa, diabetica, ho un rene in gravi condizioni, ho avuto 56 polmoniti, 50 varicelle, 5 Fuochi di Sant’Antonio, sono una paziente autoimmune e non ho più barriere immunitarie. Più volte ho pensato al suicidio, ma qualcosa mi ha sempre fermato. Prima di andarmene devo portare a termine la mia battaglia. Nel 2017 ho presentato in Regione una mozione che è stata approvata, ma l’iter non è mai arrivato al termine». A distanza di otto anni, la mozione è ferma. Nonostante tutto, Pia non si arrende. La sua mission oggi è aiutare chi come lei soffre di questa malattia multiorgano altamente debilitante.
Uno sportello per i malati
Pia oggi è vicepresidente dell’associazione A.I.R.A., dedicata ai pazienti fibromialgici. Ha aperto uno sportello per aiutare coloro che, come lei, si trovano a dover affrontare questa malattia. La sua dedizione e il suo impegno hanno ispirato molti, ma la strada è ancora lunga. Ha dovuto affrontare numerose complicazioni, tra cui ipertensione, diabete, gravi problemi al rene.
L’appello di Pia
La storia di Pia Zirpolo è un esempio di coraggio e resilienza. Nonostante le difficoltà, continua a lottare per sé stessa e per gli altri, dimostrando che anche nelle situazioni più difficili, è possibile trovare la forza per andare avanti. Il suo appello è rivolto all’assessore al welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso «Oggi la fibromialgia è una malattia nota perché se ne parla, ma la mia mozione presentata nel 2017 in Regione Lombardia e approvata in tre tavoli è ancora ferma. E questo non è ammissibile. Sono disposta a legarmi davanti alla regione per arrivare alla conclusione. Cosa chiedo? La fibromialgia deve essere riconosciuta come malattia invalidante, i malati devono avere l’esenzione del ticket per i farmaci e una rete di centri reumatologici regionali dedicati. A me non resta molto tempo, la mia vita è un inferno. Sono sola nella mia battaglia e invisibile al mondo intero. Ma prima di andarmene vorrei lasciare un segno tangibile per tutti i malati di fibromialgia». Forza Pia!