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Festa del BIO, al via il 19 ottobre

Bologna città del biologico. Alla Festa del BIO parte la sfida per raggiungere il 25% di superfice coltivata a bio entro il 2027 

Festa del BIO, al via il 19 ottobre. Nel cuore di Bologna, a Palazzo Re Enzo, torna l’evento di riferimento del biologico italiano con un focus dedicato ai valori e ai benefici della dieta mediterranea bio.  Gratuita e aperta a tutti, la Festa del BIO mira a far conoscere e gustare tutto il buono del biologico. L’attenzione sulla dieta mediterranea, riconosciuta a livello internazionale per il suo equilibrio nutrizionale e il basso impatto ambientale.

La prima tappa della kermesse

Il cibo biologico è sinonimo di qualità, trasparenza e rispetto per il Pianeta. Risponde alle sfide alimentari garantendo sostenibilità, diversità, resilienza e sicurezza alimentare. Per festeggiarlo come merita, sabato 19 ottobre, dalle ore 11, Palazzo Re Enzo ospita la prima tappa della settima edizione della Festa del BIO. La kermesse mette al centro la valorizzazione di un’alimentazione sana e a basso impatto sull’ambiente, che tutela gli ecosistemi, la biodiversità ed è in grado di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

I protagonisti di Festa BIO

Organizzata da FederBio, con la partecipazione di Legambiente, Slow Food Italia, Lipu, WWF Italia, ISDE AssoBio e Nomisma, la manifestazione riunisce esperti, giornalisti, agricoltori e cittadini per sensibilizzare sull’impatto positivo del biologico e diffondere una maggiore consapevolezza sulle scelte alimentari sostenibili, in grado di coniugare benessere e rispetto per l’ambiente.

I numeri in Italia

Alla kermesse si parlerà anche di numeri, con un punto sulla transizione agroecologica. Con oltre 2,46 milioni di ettari coltivati a biologico, 94.400 operatori, di cui 84.191 aziende agricole, l’Italia si conferma tra i Paesi leader in Europa per la produzione di alimenti biologici certificati. Inoltre, con il 20% del totale delle superfici coltivate a bio, il nostro Paese è sempre più vicino all’obiettivo del 25% entro il 2027 previsto dal Piano Strategico Nazionale della PAC e in linea con le strategie europee.

Una Festa per sensibilizzare sul Bio

«I dati descrivono uno scenario positivo, ma non basta – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio –Bisogna accelerare sulla transizione agroecologica, di cui il biologico rappresenta la massima espressione, perché sono ben chiari i danni prodotti dal modello intensivo. Siamo di fronte a sfide ambientali, climatiche e alimentari che richiedono un profondo ripensamento del modello agroalimentare, verso l’agricoltura biologica, resiliente, rigenerativa in grado di garantire sicurezza alimentare per le generazioni future.

Aumentare la domanda di prodotti Bio

«Un cambiamento che necessita, però, del sostegno di tutti, e che deve essere sostenuto da un modello di consumo responsabile -continua la presidente – È evidente che senza un significativo aumento della domanda di prodotti bio, l’intera filiera non può disporre delle risorse necessarie per crescere come sarebbe auspicabile. Ecco perché alla Festa del BIO ci impegneremo ancora di più per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di adottare stili di vita più sani e sostenibili per ridurre gli impatti ambientali, con prodotti biologici di stagione e contenendo gli sprechi che sono sempre troppo alti».

Contrastare lo spreco alimentare

Tra i temi dell’evento, infatti, anche il contrasto allo spreco alimentare che, secondo il Rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher-Campagna Spreco Zero, nel 2024 in Italia è cresciuto del 45,6%.  Il biologico può rappresentare una risposta in questa direzione. L’adozione di modelli di produzione e consumo più responsabili, è una delle condizioni che aiuta a mangiare meglio e sprecare meno.

Contest ‘Buono è Bio’

Alla Festa del BIO non mancheranno, inoltre, momenti dedicati ai più giovani con il contest “BUONO! È BIO”, dove i futuri chef dell’Istituto Professionale per i Servizi dell’Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera – IPSAR Luigi Veronelli, si cimenteranno nella prova finale che li vedrà contrapporsi a colpi di ricette create con prodotti provenienti da agricoltura biologica, tracciabili, ecosostenibili, buoni e sani.

 

 

 

moiraperruso
moiraperruso
Giornalista professionista da oltre 30 anni. Nasco come fotoreporter di cronaca. Un lavoro che mi ha permesso di mettere in fila, su una linea orizzontale immaginifica, occhio, testa e cuore, nel preciso momento dello scatto. Ho potuto vedere luoghi e avere dentro il mirino della mia Nikon volti e storie che mai potrò dimenticare. Solo più tardi all'immagine si è affiancata la scrittura. E' arrivata una notte, dopo il crollo di una palazzina a Milano. Il mancato arrivo del giornalista di una testata importante, che accompagnavo con le mie foto, mi ha reso improvvisamente protagonista. "Moira oltre la foto fai anche l'articolo?" Mi chiese il caporedattore di turno. "Ma cosa faccio? Non ho mai scritto?" E lui mi disse una cosa che illuminò la notte buia: "Scrivi quello che vedi". E così fu. Il mio battesimo arrivò davanti ad una palazzina crollata che si era portata via, sogni, progetti e pezzi di vita di numerose famiglie. Da quel giorno scrivo, racconto e rappresento la verità. Il mio motto è il primo dei dieci comandamenti della stampa di Piero Ottone: " Scrivi sempre la verità, tutta la verità, solo la verità"
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