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Fegato grasso: nuovo studio su rischi della steatosi epatica per età e genere

Lo studio sulla steatosi epatica grave associata a disfunzione metabolica ha coinvolto 338 pazienti con disturbi metabolici in follow-up presso il Centro di attività ambulatoriale complessa dell'UOC di Medicina Interna del relativo dipartimento dell’azienda palermitana

L‘ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli ha recentemente condotto una ricerca significativa sulla “Prevalenza e l’associazione della steatosi epatica grave associata a disfunzione metabolica in base a fasce di età e sesso”. Questo studio sul fegato grasso, pubblicato sulla rivista scientifica “Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases”, è stato guidato dal prof. Salvatore Corrao, direttore del Dipartimento di Medicina Interna dell’ARNAS.

Lo studio sul fegato grasso a disfunzione metabolica

La ricerca ha coinvolto 338 pazienti con disturbi metabolici in follow-up presso il Centro di attività ambulatoriale complessa dell’UOC di Medicina Interna del relativo dipartimento dell’azienda palermitana. L’obiettivo principale era indagare la prevalenza della MASLD (Malattia Epatica Steatosica associata a Disfunzione Metabolica) in diversi gruppi di età e genere, concentrandosi sui fattori di rischio metabolici associati a questa condizione patologica.

Cos’è la steatosi epatica grave

Quando si parla di steatosi epatica grave si intende una patologia caratterizzata da un accumulo di cellule grasse nel fegato sotto forma di trigliceridi. La metodologia dello studio ha coinvolto misurazioni antropometriche complete, valutazioni della pressione sanguigna, analisi di laboratorio ed ecografia addominale. La rigidità del fegato è stata misurata tramite elastosonografia a onde di taglio 2D, una tecnica non invasiva che valuta l’elasticità dei tessuti.

Come si è svolta la ricerca sul fegato grasso

«I criteri diagnostici, includono vari sottotipi, come la malattia epatica metabolica associata/correlata al consumo sostanziale di alcool. MetALD: descrive i soggetti con MASLD che consumano maggiori quantità di alcol a settimana ovvero 140 g/ settimana e 210 g/settimana rispettivamente per le femmine ed i maschi, all’epatite virale MASLD o alla SLD criptogenetica, descrive i soggetti senza parametri metabolici e senza cause note – spiega il principale investigator, il prof. Salvatore Corrao, direttore del Dipartimento di Medicina Interna dell’ARNAS “Civico Di Cristina Benfratelli” di Palermo -. Spicca, pertanto, l’importanza di centri specializzati dal punto di vista internistico per riconoscere la disfunzione metabolica come fattore critico nella diagnosi della malattia epatica steatosica e per la gestione tempestiva di questi pazienti»

I fattori di rischio della steatosi epatica

I risultati dello studio hanno evidenziato che la MASLD è significativamente correlata:

  • . all’età,
  • al sesso maschile,
  • all’obesità centrale
  • all’indice di massa corporea (BMI).

Il prof. Corrao ha sottolineato come la ricerca confermi ulteriormente la complessa interazione tra disfunzione metabolica e steatosi epatica, portando a un cambiamento terminologico da NAFLD (malattia epatica grassa non alcolica) a MASLD. Questo cambiamento implica che oltre il 95% dei pazienti precedentemente diagnosticati con NAFLD oggi potrebbero rientrare nei criteri diagnostici per la MASLD.

Perché la steatosi epatica grave è in aumento

La prevalenza della MASLD è in aumento, soprattutto tra gli individui di mezza età in sovrappeso con livelli normali di enzimi epatici. Lo studio ha anche associato la MASLD a condizioni come diabete mellito e insufficienza cardiaca, evidenziando la sua significativa sovrapposizione con altri disturbi metabolici. Inoltre, la ricerca ha suggerito effetti sanitari particolarmente gravosi in caso di associazioni con fibrosi clinicamente significativa e fragilità negli anziani.

L’importanza di centri specializzati per gestire i pazienti

Walter Messina e Domenico Cipolla, rispettivamente direttore generale e direttore sanitario dell’ARNAS di Palermo, hanno dichiarato: «questo risultato attesta il significativo contributo dei professionisti dell’ARNAS anche sul fronte della ricerca scientifica. Hanno inoltre sottolineato l’importanza di centri specializzati per gestire pazienti caratterizzati da elevata complessità clinica, garantendo così appropriatezza delle cure e ottimizzazione delle risorse». La ricerca dell’ARNAS Civico rappresenta un passo avanti nella comprensione della steatosi epatica associata a disfunzione metabolica, evidenziando l’importanza di interventi mirati e di centri specializzati per la gestione tempestiva di questi pazienti.

 

 

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