Al giorno d’oggi in qualsiasi ambulatorio andrologico si rivolgono sempre più giovani uomini che lamentano riduzione della funzionalità erettile, intesa sia come capacità più o meno prolungata di raggiungere e mantenere un’erezione che come rigidità della stessa. Chiaramente la presenza di una disfunzione erettile rappresenta un fattore di forte disagio per l’uomo e problemi per la vita relazionale sia con partner stabile che occasionale oltre che uno stigma sociale che porta il paziente a non parlarne e a non chiedere aiuto neanche alle figure professionali più adatte.
Quando si parla di disfunzione erettile
La disfunzione erettile, comunemente chiamata impotenza, è sempre stata ritenuta una condizione riguardante unicamente le fasce più anziane della popolazione maschile. Solo marginalmente gli individui di età inferiore ai 45 anni. Negli anni, tuttavia, numerosi studi hanno affrontato questa tematica riscontrando un progressivo aumento dei casi di deficit erettile anche in fasce di età tradizionalmente ritenuti immuni. Le stime riportano percentuali che oscillano dal 7-8% fino a ben più preoccupanti percentuali del 30%! L’importanza di questi numeri balza all’occhio semplicemente guardando le prevalenze riportato in uno studio del 1948 in cui si riportava un tasso di incidenza inferiore al 2% (va comunque specificato che in questo studio il deficit erettile non era ancora ben inquadrato e definito come al giorno d’oggi).
Quali sono i meccanismi alla base della disfunzione erettile?
Limitandosi ai pazienti più giovani (<45 anni) le cause non sono sempre ben distinguibili e spesso possono anche sovrapporsi ed in alcuni casi anche potenziarsi ed auto-alimentarsi. In linea generale potremmo parlare di cause psicogene (attinenti alla sfera psichica e psicologica) e cause più propriamente organiche. In questa fascia di età è ormai conclamata la maggiore prevalenza delle cause psicogene che assumono un ruolo prevalente in tutte le condizioni di deficit erettile. Questa causa è, tuttavia, frequentemente quella meno accettata e meno compresa dalla maggior parte dei pazienti che spesso confondono una causa psicogena come una sorta di patologia mentale.
Il ruolo dei sensi
L’origine psicogena è invece strettamente connessa alla fisiologia degli organi sessuali: ad un adeguato stimolo sensoriale (visivo, tattile) o anche solo con l’immaginazione. Gli impulsi sono prodotti a livello cerebrale. Questi sono inviati poi in zone di controllo presenti a livello del midollo spinale. A loro volta, tramite alcuni neurotrasmettitori, comportano la comparsa di erezione attraverso la dilatazione dei vasi del pene.
Quando si dice “ansia da prestazione”
Condizioni psicogene, tra cui anche il banale stress relazionale o lavorativo che tutti esperiamo ogni giorno, possono comportare un’alterazione di tali meccanismi sia riducendo la libido (e dunque la formazione dell’impulso eccitatorio nella corteccia cerebrale), sia bloccando i centri spinali responsabili del controllo dell’erezione, sia ostacolando la comparsa di erezione tramite la costante presenza di catecolamine (es. adrenalina) che impedisce una adeguata dilatazione dei vasi del pene. Questo meccanismo si ritiene essere quello più frequente, alla base di condizioni molto frequenti come la cosiddetta “ansia da prestazione”.
Attenzione a tachicardia, gastrite e pressione alta
La comprensione di tale meccanismo passa anche dal riconoscimento di altri sintomi stress-correlati molto più comunemente conosciuti e accettati come tachicardia, gastrite, rialzo dei valori pressori. Tali casi possono verificarsi anche in giovani uomini alle prime esperienze sessuali, sempre più caricate di aspettative e sono sempre più frequenti. In tali casi è importante rivolgersi ad un andrologo o ad un sessuologo (psicologo specializzato in questo ambito) sia per escludere cause organiche che per porre rimedio a tale condizione. E spesso tale rimedio è molto più semplice di quel che sembra.
A cura di Giacomo di Cosmo specialista in Urologia e Andrologia Membro dell’European Board of Urology Azienda Ospedaliera Cardinale Giovanni Panico, Tricase (LE)