Individuare il diabete tipo 1 e la celiachia prima che diano sintomi: è questa la scommessa (vinta) dello screening avviato nel 2023 e arrivato alla conclusione in quattro regioni italiane: Lazio, Lombardia, Campania e Veneto, come parte di un progetto pilota promosso dal Ministero della Salute. Nelle scuole e nei centri pediatrici delle quattro aree individuate, migliaia di bambini tra 1 e 17 anni sono stati sottoposti volontariamente a un semplice prelievo di sangue per individuare la presenza di autoanticorpi legati al diabete tipo 1 e, con un test genetico, la predisposizione alla celiachia.
I numeri dello screening pilota
I dati sono significativi e, in alcuni casi, sorprendenti. Su circa 100.000 bambini testati nelle quattro regioni: oltre 1.200 hanno mostrato positività ad almeno uno degli autoanticorpi associati al diabete di tipo 1, segnalando un rischio concreto di sviluppare la malattia anche in assenza di sintomi. Non solo, più di 1.100 bambini sono risultati portatori di una predisposizione genetica alla celiachia, con alcuni già in fase preclinica della malattia, senza ancora manifestazioni evidenti.
Questi risultati hanno permesso a molte famiglie di accedere a controlli più approfonditi e, in alcuni casi, di iniziare un percorso di monitoraggio o cura prima dell’insorgenza delle complicanze. Per esempio, diversi casi di diabete latente sono stati scoperti e trattati prima che si manifestassero in forma acuta, evitando il ricorso al pronto soccorso o alla terapia d’urgenza.
Verso lo screening nazionale
Il successo della fase pilota ha convinto le istituzioni ad ampliare il progetto a tutto il territorio nazionale. Il programma nazionale di screening per diabete tipo 1 e celiachia nei minori è previsto per l’avvio entro la fine del 2025 o inizio 2026, con il coinvolgimento progressivo delle regioni e un’organizzazione su base volontaria e gratuita. L’obiettivo sarà estendere lo screening a tutti i bambini tra 1 e 17 anni, integrandolo nella rete pediatrica territoriale e nei programmi scolastici di prevenzione. La sfida sarà duplice: garantire l’adesione delle famiglie attraverso una corretta informazione e formare i pediatri a gestire le fasi successive alla diagnosi precoce, inclusi counseling, monitoraggio e presa in carico specialistica.
Intercettati oltre 1000 bambini a rischio
Questi dati confermano l’utilità dello screening genetico e autoanticorpale per individuare precocemente le patologie autoimmuni nei bambini, spesso silenti per mesi o anni prima della comparsa dei sintomi clinici. Un intervento che può ridurre drasticamente il rischio di chetoacidosi alla diagnosi, principale complicanza iniziale del diabete tipo 1, e favorire una presa in carico tempestiva da parte dei centri specializzati.
Glifozine in farmacia: stop ai piani terapeutici, via libera alla ricetta ripetibile
Buone notizie anche per i pazienti adulti affetti da diabete: l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) infatti ha approvato una svolta attesa da tempo. Le glifozine, farmaci di nuova generazione efficaci nel trattamento del diabete, ma anche nello scompenso cardiaco e nell’insufficienza renale cronica, saranno ora disponibili direttamente in farmacia e non più solo tramite distribuzione ospedaliera.
Non solo: l’accesso a questi medicinali non sarà più vincolato alla compilazione del piano terapeutico, ma basterà una semplice ricetta ripetibile del medico di base. «Si tratta di un importante passo verso la semplificazione e l’aderenza terapeutica», ha spiegato l’AIFA in una nota. L’eliminazione della burocrazia e il coinvolgimento diretto dei medici di famiglia permetteranno un accesso più tempestivo e meno frammentato ai trattamenti, rispondendo anche a una richiesta storica delle associazioni di pazienti.
Un risparmio per il sistema sanitario
Oltre a migliorare l’accesso alle cure, la misura porta con sé un impatto economico positivo: grazie a una rinegoziazione dei prezzi con le aziende produttrici, i costi per il Servizio sanitario nazionale saranno contenuti. La riduzione delle spese legate alla distribuzione centralizzata e alla gestione amministrativa dei piani terapeutici potrebbe generare risparmi consistenti a livello nazionale, pur mantenendo la qualità e la sicurezza dei trattamenti.
Prevenzione e accessibilità
La doppia novità: screening precoce per i più giovani e semplificazione dell’accesso ai farmaci per gli adulti rappresenta un cambio di passo importante nella gestione del diabete e delle patologie correlate. Mentre i pediatri spingono per rendere strutturale lo screening a livello nazionale, gli specialisti sottolineano come l’integrazione tra prevenzione e innovazione terapeutica sia la chiave per un’assistenza più efficace e sostenibile.