mercoledì, Luglio 9, 2025
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Dal farmaco anti-obesità speranze per ridurre anche il rischio demenza

La semaglutide, un popolare principio attivo che promuove la perdita di peso e contrasta il diabete, può ridurre anche il rischio di demenza. Lo dice uno studio pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease e condotto dagli scienziati della Case Western Reserve School of Medicine

La demenza è una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, rendendo difficile ricordare e pensare lucidamente. Ma uno studio recente , pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease e condotto dagli scienziati della Case Western Reserve School of Medicine, ha scoperto che la semaglutide, un farmaco anti-obesità e antidiabetico, potrebbe ridurre il rischio di demenza.

Cos’è la demenza?

La demenza è una condizione che si verifica quando le cellule cerebrali vengono danneggiate e le loro connessioni smettono di funzionare correttamente. Colpisce soprattutto gli anziani, ma può anche manifestarsi in persone più giovani. Secondo le stime attuali, il 45% dei casi di demenza potrebbe essere prevenuto intervenendo sui fattori di rischio modificabili.

Lo studio sulla Semaglutide, il farmaco anti-obesità

La speranza per quanti hanno rischi elevati di sviluppare la demenza arriva dai ricercatori della Case Western Reserve School of Medicine. Gli scienziati hanno analizzato tre anni di cartelle cliniche elettroniche di quasi 1,7 milioni di pazienti affetti da diabete di tipo 2. Hanno così scoperto che i pazienti che assumevano semaglutide, il farmaco anti-obesità, avevano un rischio significativamente inferiore di sviluppare demenza rispetto a chi assumeva altri farmaci antidiabetici. Questi risultati sono stati più evidenti nelle donne e negli anziani.

Come funziona il farmaco anti-obesità?

La semaglutide è una molecola recettoriale del peptide glucagone-simile (GLP-1R) che riduce la fame e aiuta a regolare la glicemia nel diabete di tipo 2. Secondo gli scienziati, questo farmaco potrebbe avere un impatto positivo sulla prevenzione o sul rallentamento dello sviluppo della demenza nella popolazione ad alto rischio.

Necessari studi clinici randomizzati

Sebbene lo studio sia promettente, gli autori precisano che la natura osservazionale dello studio non permette di trarre conclusioni causali significative. Pertanto, saranno necessari ulteriori studi clinici randomizzati per confermare i risultati e determinare il potenziale del farmaco anti-obesità nella prevenzione della demenza.

 

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