Quella parte del nostro genoma a lungo considerata inutile, soprannominata “DNA spazzatura”, potrebbe in realtà contenere le chiavi per sconfiggere alcuni dei tumori più difficili da trattare. È quanto emerge da un innovativo studio condotto dall’Istituto di Candiolo – IRCCS in collaborazione con il Dana-Farber Cancer Institute di Boston e pubblicato sulla prestigiosa rivista Blood.
Cosa sono gli IncRNA
Al centro dell’indagine, i cosiddetti lncRNA (RNA lunghi non codificanti), molecole di RNA che non producono proteine, ma che, secondo i nuovi dati, giocano un ruolo decisivo nella crescita tumorale. «Abbiamo identificato centinaia di queste molecole come essenziali per la sopravvivenza delle cellule tumorali. È una scoperta che potrebbe rivoluzionare il modo in cui progettiamo le terapie oncologiche», spiega il dottor Eugenio Morelli, rientrato in Italia dopo un’esperienza negli Stati Uniti e oggi alla guida del Laboratorio di Ricerca Traslazionale sull’RNA dell’IRCCS torinese.
Una piattaforma hi-tech per mappare il “genoma nascosto”
Per ottenere questi risultati, i ricercatori hanno utilizzato IsoScan, una piattaforma basata su una variante del sistema CRISPR – famoso per l’editing genetico – che consente di “editare” l’RNA invece del DNA. Applicandola a cellule di mieloma multiplo, un tumore del sangue particolarmente aggressivo, gli scienziati hanno potuto identificare con precisione le isoforme (versioni alternative) degli lncRNA responsabili della crescita del tumore.
Isoforme comuni in diversi tipi di tumore
Dei 5.000 lncRNA analizzati, ben 598 si sono rivelati indispensabili per la proliferazione tumorale, una percentuale comparabile a quella osservata per i geni che producono proteine. «Alcune isoforme si ripetono in diversi tipi di tumore, come quelli al seno, al polmone e al colon – aggiunge Morelli – e questo suggerisce la possibilità di bersagli terapeutici comuni»
Non è spazzatura, è materia oscura preziosa
«Abbiamo dimostrato che è un errore considerare inutili le sequenze non codificanti del genoma – sottolinea la professoressa Anna Sapino, Direttore Scientifico dell’IRCCS Oncologico del Piemonte –. Il loro ruolo nella progressione tumorale è evidente, e ora possiamo puntare a terapie di nuova generazione più selettive e potenti».
LongDEP il portale online per ricercatori e clinici
Lo studio ha portato anche alla creazione di LongDEP, un portale online accessibile a ricercatori e clinici, che raccoglie i dati sulle funzioni delle diverse isoforme di lncRNA e le loro implicazioni cliniche. «Un patrimonio di conoscenze condiviso che può accelerare lo sviluppo di nuove cure», afferma Salvatore Nieddu, Direttore Generale dell’IRCCS di Candiolo.
Verso un’era di oncologia di precisione
Queste scoperte si inseriscono in un contesto di crescente attenzione verso la medicina personalizzata, dove ogni trattamento è calibrato sulla base del profilo molecolare del paziente. Conoscere a fondo il “lato nascosto” del nostro genoma, rappresentato dagli lncRNA, apre possibilità finora inesplorate. In un’epoca in cui la ricerca oncologica è in costante evoluzione, il “DNA spazzatura” smette di essere un relitto inutile del nostro passato genetico, per diventare uno strumento di precisione contro il cancro.