Fine anno con buoni propositi per UNEBA. Lo scorso 20 dicembre a Roma è stata firmata l’ipotesi di rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro Uneba, che si applica a circa 135 mila lavoratori, principalmente del settore sociosanitario, socioassistenziale ed educativo. Uneba è la più longeva e rappresentativa organizzazione di categoria del settore, con oltre 1000 enti associati, in gran parte enti non profit di radici cristiane.
145 euro al mese in più in busta paga al livello 4S
L’accordo sottoscritto da Uneba con i sindacati firmatari (Cgil Fp, Fp Cisl, Fisascat Cisl, Uil Fpl, Uiltucs) prevede un aumento di 145 euro mensili al livello 4 S, e in proporzione per gli altri livelli. L’aumento verrà erogato secondo una scansione temporale concordata dalle parti. E’ prevista una clausola di salvaguardia ed il mantenimento dell’articolazione su due livelli, nazionale e territoriale.
Le novità del contratto Uneba
Il nuovo contratto porta novità anche nella disciplina del tempo determinato, della maternità, della gradualità, dei tempi di vestizione. Introduce alcune novità nella declaratoria dei profili professionali, tra cui l’abolizione del 7° livello. L’ipotesi di rinnovo passa ora all’esame del consiglio nazionale Uneba e delle assemblee sindacali. In caso di parere positivo, la firma del contratto avverrà a gennaio 2025 e il nuovo contratto sarà in vigore dall’1.1.25. Gli enti associati Uneba sono oltre 1000, con presenza in tutta Italia.
Il nuovo contratto soddisfa UNEBA
«Siamo soddisfatti del traguardo raggiunto – commentano il presidente Uneba Franco Massi e il segretario nazionale Alessandro Baccelli -. Il rinnovo è un necessario e doveroso riconoscimento per decine di migliaia di lavoratori che ogni giorno si dedicano all’assistenza di anziani non autosufficienti, persone con disabilità, minori in difficoltà e altre persone fragili. Ora- proseguono Massi e Baccelli-. rilanciamo l’impegno a livello territoriale: serve una interlocuzione con le Regioni per avere anche da loro un più forte sostegno per il settore sociosanitario».