Grazie a cellule staminali create su misura in laboratorio per ogni singolo paziente sarà possibile sostituire i neuroni che muoiono nelle malattie di Parkinson e di Huntington. Lo straordinario obiettivo è alla base del progetto CUSTON MADE dell’Università Statale di Milano che si è aggiudicato nei giorni scorsi il prestigioso premio Synergy Grant.
Un team femminile per le cellule staminali personalizzate
Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento – quinto per l’Università Statale di Milano – è il team della professoressa Elena Cattaneo docente di farmacologia e responsabile del Laboratorio di Biologia delle cellule staminali e Farmacologia delle malattie neurodegenerative dell’Università Statale di Milano. Il progetto CUSTON MADE verrà sviluppato in collaborazione con altre tre scienziate: Annalisa Buffo del Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi-Montalcini e del NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi dell’Università di Torino, Malin Parmar dell’Università di Lund (Svezia) e Jenny Emnéus dell’Università Tecnica della Danimarca che lavoreranno insieme sulla medicina rigenerativa personalizzata.
10 milioni di euro per sei anni dall’Europa
Un team tutto femminile che si è aggiudicato un finanziamento di 10 milioni di euro per sei anni dal Consiglio Europeo della Ricerca. «Inseguivamo questo finanziamento da due anni – ha sottolineato la professoressa Cattaneo -. Nel 2023 il progetto è stato bocciato ma abbiamo ricevuto dall’ERC valutazioni accuratissime su punti di forza e criticità, che ci hanno permesso di lavorare su ciò che non andava. Un anno dopo ci abbiamo riprovato con esito positivo. La sfida inizia oggi perché possiamo sperimentare nuove strade sconosciute per il trattamento della malattia di Parkinson e Huntington, consapevoli dell’enorme responsabilità che questo comporta. Un motivo di orgoglio è poter sviluppare il progetto con una squadra composta da quattro donne scienziato».
Il progetto CUSTOM – MADE
L’obiettivo di CUSTOM-MADE è di sviluppare cellule staminali personalizzate per singoli pazienti o gruppi in provetta. In particolare, saranno studiate le malattie di Parkinson e Huntington. Grazie alla tecnologia e alla bioingegneria sarà realizzata in provetta la versione ottimizzata dei neuroni degenerati nelle due malattie insieme a cellule complementari, da combinare in trapianti per rispondere alle specifiche necessità terapeutiche dei singoli pazienti. Non solo, i neuroni trapiantati saranno migliorati nella loro capacità di riformare i circuiti perduti, in modo da aumentare il recupero funzionale post trapianto.
Modelli in 3D per sviluppare cellule staminali e riparare neuroni
La vera novità sarà rappresentata dalla formazione e ricostruzione dei circuiti umani in vitro, in 3D. Questo permetterà di studiare in modo più approfondito i fattori cellulari e molecolari che controllano i neuroni umani. Poi generarne di nuovi in base alle esigenze dei singoli pazienti. Le cellule staminali prodotte da una parte proteggeranno dalla patologia, dall’altra attenueranno gli effetti della malattia nel cervello. «Siamo convinti che questa ricerca rappresenti un passo concreto verso il futuro della medicina rigenerativa e ci auguriamo che possa migliorare la qualità di vita dei pazienti, contribuendo a rendere il nostro Ateneo un punto di riferimento internazionale in questo campo di ricerca», ha aggiunto Annalisa Buffo del Dipartimento di Neuroscienze ‘Rita Levi-Montalcini’ dell’Università di Torino e del NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi.