Nel 2025 saranno sempre meno i medici di medicina generale sul territorio. Secondo i dati pubblicati da Agenas mancheranno 3632 camici bianchi in Italia. Una carenza diffusa da nord a sud che interessa le grandi città come le zone rurali. Ed è proprio in un’area di montagna che per garantire l’assistenza primaria ai residenti dei comuni della zona è stato necessario un incontro tra le amministrazioni locali e l’Azienda Socio sanitaria territoriale. Stiamo parlando dell’Alta Val Brembana dove i sindaci e i dirigenti dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo si sono messi al tavolo per ridisegnare il servizio di assistenza primario a seguito di un pensionamento e di un trasferimento.
Pensionamenti e trasferimenti così la carenza dei medici di base si fa sentire di più
Un trasferimento e un pensionamento di due medici di medicina generale infatti hanno scoperto una fetta del territorio e reso necessario un incontro tra l’azienda socio sanitaria territoriale e le Amministrazioni locali per trovare una soluzione. La riunione, che si è tenuta lo scorso 23 gennaio, ha preso il via dalla analisi di dettaglio delle azioni già messe in campo e dalla condivisione di quelle che si stanno già attuando. Il Direttore Sociosanitario dell’ASST Papa Giovanni XXIII, Simonetta Cesa ha ribadito che la situazione è monitorata e sotto controllo. «Nessun cittadino è mai rimasto privo di assistenza primaria e il servizio è oggetto di un ulteriore miglioramento – ha detto Cesa -. L’obiettivo prioritario per la ASST Papa Giovanni XXIII resta quello di garantire un’assistenza territoriale sempre più efficace e vicina ai bisogni dei cittadini».

Nasce il progetto di gestione dell’assistenza in Valle
Diverse le proposte avanzate dai primi cittadini dei Comuni interessati. I Sindaci hanno esposto le principali esigenze della comunità e l’ASST le ha raccolte, inserendole nel complesso quadro della gestione dell’assistenza primaria, che si fonda sul rispetto della normativa vigente e della libertà di scelta degli utenti, in un’ottica di rapporto fiduciario tra medico e paziente. Presenti all’incontro anche la referente dei medici di assistenza primaria della Valle Brembana e gli organismi di rappresentanza dei sindaci, che hanno collaborato alla stesura di un progetto per la gestione dell’assistenza in Valle.
La soluzione negli ambulatori territoriali
Tramite la referente dei medici, si è raccolta la disponibilità delle due dottoresse titolari di incarico di assistenza primaria nell’ambito di accogliere fino a 1.750 pazienti ciascuna. In questo modo da subito l’assistenza è completa e continuativa per tutti gli utenti residenti nei comuni di Branzi e Carona, dove è già presente l’attività ambulatoriale. Per Isola di Fondra, Valleve e Foppolo verranno a breve attivati gli Ambulatori Medici Territoriali, con cadenza settimanale, gestiti da altri medici reclutati dall’ASST. Si partirà dai Medici di Continuità Assistenziale che si sono già resi disponibili, in stretta sinergia con il servizio di Infermieri di Famiglia e Comunità nell’ambito dell’alta valle.
La collaborazione tra MMG e infermieri, la scommessa della Valle contro la carenza medici
In una realtà nella quale l’indice di vecchiaia è molto più alto rispetto alla media e dove esiste un problema di carenza medici, si è deciso di agire su più fronti:
- Potenziare la figura infermieristica atta a garantire a livello comunitario la presa in carico complessiva dell’utente cronico è certamente quella più indicata per una gestione dei casi e per un’intercettazione precoce dei bisogni di salute.
- Organizzare momenti di incontro con la popolazione per illustrare i servizi esistenti.
- Mettere a bando una nuova posizione per medico di medicina generale. Si è condiviso che, con le tempistiche determinate da Regione Lombardia, verrà rivalutata a livello territoriale e messa a bando una posizione di titolarità di ambito carente, per implementare ulteriormente la presenza medica sul territorio.
Accordo raggiunto tra ASST e Amministrazioni locali per affrontare la carenza medici in Val Brembana
Al termine dell’incontro, è emersa soddisfazione per essere riusciti ad individuare una modalità condivisa per rispondere alle necessità specifiche della popolazione che vive in un contesto montano. Parole di soddisfazione sono state espresse da Simonetta Cesa: «Lavoriamo insieme con l’obiettivo comune di fornire la migliore assistenza possibile alla popolazione».
Cosa fare per cambiare il medico di medicina generale
Cambiare il medico di medicina generale, o il pediatra di libera scelta, è necessario per vari motivi: pensionamento del medico di base, trasferimento del cittadino da una zona ad un’altra, cessata attività del medico per pensionamento o per morte. In tutti i casi il cambio può essere fatto on line, tramite il fascicolo sanitario elettronico o direttamente agli sportelli dell’ASL di competenza e in alcune regioni anche nelle farmacie.
- Cambio del medico di medicina generale on line: la procedura può variare da Regione a Regione in base al portale. In tutti i casi per accedere è necessario avere lo SPID. Una volta entrati nel proprio fascicolo sanitario si cerca la sezione relativa al medico di medicina generale che può essere trovata sotto: cambio medico, gestione medico o simili. Si seleziona la città di residenza e con il codice di avviamento postale si possono individuare i medici di zona disponibili. Si seleziona quello di interesse e si conferma l’operazione. A quel punto per completare la pratica occorre inserire il documento d’identità e della tessera sanitaria. La conferma di avvenuto cambio arriverà per SMS o e mail.

- Cambio del medico di medicina generale agli sportelli. Nel caso di trasferimento da altra regione, oppure di richiesta di un medico che ha già raggiunto il limite massimo di assistiti, ma con la deroga dello stesso medico per status di famiglia (es già ha in cura il coniuge o il genitore) è necessario recarsi agli sportelli dell’ASL di residenza. In quel caso l’Asl rilascerà un documento da presentare al nuovo medico di medicina generale che di fatto sancirà l’inizio del nuovo rapporto e la fine di quello precedente.