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Cardiologi contro l’obesità: da Torino un nuovo approccio per salvare il cuore

Al congresso “Change in Cardiology 2025” presentati i percorsi terapeutici integrati per la prevenzione cardiovascolare nella popolazione con problemi di obesità. Farmaci innovativi, bioingegneria e intelligenza artificiale al centro della nuova medicina del cuore.

L’obesità è una delle grandi sfide della salute pubblica del nostro tempo. Colpisce oltre il 60% della popolazione europea e si conferma un potente acceleratore di malattie cardiovascolari, la prima causa di morte in Italia e in Piemonte. A questo allarme hanno risposto gli specialisti intervenuti al  Congresso “Change in Cardiology 2025”, che si è svolto a Torino dal 10 al 12 aprile.

I dati

I dati parlano chiaro: il 41% dei pazienti cardiopatici è sovrappeso e il 20% è obeso. In Italia, si contano circa 4 milioni di adulti obesi e più di 120.000 nuovi casi di infarto l’anno. Guardando le principali patologie cardiovascolari, l’obesità comporta un rischio di fibrillazione atriale quasi 50% superiore rispetto a chi ha un peso normale; il rischio di infarto e ictus è aumentato del 64%; il rischio di scompenso cardiaco è incrementato del 30% tra le persone obese. Solo in  Piemonte, secondo i dati della Sorveglianza Passi 2022-2023, il 29,5% degli adulti è in sovrappeso e il 9,3% è obeso. Si stima quindi che oltre 320.000 adulti siano obesi nella regione. In tutto il Piemonte si registrano annualmente circa 10.000 casi di infarto miocardico. Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nella regione, con circa 17.000 decessi all’anno attribuibili a queste patologie. È necessario, perciò, un percorso di prevenzione cardiovascolare in grado di diminuire concretamente i casi di infarto e di malattie cardiovascolari.

Un protocollo per invertire la rotta

Come affrontare l’emergenza? La risposta arriva da un’alleanza tra quattro centri di eccellenza – l’Ospedale Mauriziano di Torino, l’Ospedale di Rivoli, l’AOU Maggiore della Carità di Novara e il Policlinico San Martino di Genova – che hanno creato Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA) dedicati ai pazienti obesi con rischio cardiovascolare. «L’obesità aumenta il rischio cardiovascolare e la mortalità cardiovascolare – hanno spiegato i Direttori scientifici del Change – ma negli ultimi decenni, anche secondo il Consensus sull’Obesità e sulla malattia cardiovascolare pubblicato nel 2024 dalla Società Europea di Cardiologia, la gestione di questa condizione ha ricevuto molta meno attenzione rispetto agli altri fattori di rischio cardiovascolari modificabili».   Il fulcro del protocollo, quindi, è l’integrazione tra cardiologi, dietologi e nuove terapie farmacologiche.

Il ruolo dei farmaci contro l’obesità

Tra queste, due farmaci di ultima generazione stanno rivoluzionando la cura dell’obesità: la semaglutide e la tirzepatide. Entrambi, originariamente sviluppati come antidiabetici, sono oggi disponibili in formulazioni specifiche per il trattamento dell’obesità e permettono una perdita di peso fino al 20%, con benefici evidenti sul piano cardiovascolare. «Per la prima volta – hanno aggiunto i direttori scientifici del congresso –  possiamo ridurre in modo significativo gli eventi avversi nei pazienti obesi a rischio cardiovascolare, purché questi farmaci siano inseriti in percorsi clinici strutturati e personalizzati».

Verso un registro nazionale dell’obesità cardiovascolare

Il successo del modello piemontese potrebbe fare scuola. Estendere il PDTA ad altre regioni e centri cardiologici potrebbe portare alla creazione di un registro nazionale dei pazienti obesi con rischio cardiovascolare. Un sistema utile per monitorare terapie, risultati clinici e garantire equità di accesso alle cure su scala nazionale.

Tecnologia e cuore: l’alleanza con la bioingegneria

Un’altra importante novità riguarda l’impiego della tecnologia in medicina con la collaborazione tra centri di cardiologia e Politecnico di Torino, che segna l’inizio di una nuova era per la cardiologia. L’intelligenza artificiale e la bioingegneria stanno già trasformando la pratica clinica: dai dispositivi salvavita impiantabili agli algoritmi predittivi per la prevenzione degli infarti.

Specialisti internazionali e tecniche d’avanguardia

Il congresso ha ospitato alcuni dei maggiori esperti mondiali in campo cardiovascolare, come Barbara McGowan (Cleveland Clinic London), Darren K. McGuire (autore del trial SOUL), Marc Sabatine (leader del gruppo TIMI), Dominick Angiolillo e Marc Bonaca. Ampio spazio è stato dato anche ai “live cases”, procedure eseguite in diretta dalle sale di emodinamica e elettrofisiologia, che mostrano le tecniche più avanzate per il trattamento percutaneo delle valvole cardiache, evitando chirurgia tradizionale e anestesia generale.

Una nuova era contro l’obesità

Change in Cardiology 2025 ha dimostrato come la lotta all’obesità non sia più solo una questione di stili di vita, ma un campo d’azione prioritario della cardiologia moderna. Grazie a terapie mirate, tecnologia avanzata e una visione multidisciplinare, la prevenzione cardiovascolare può fare un salto di qualità, salvando vite e migliorando la salute pubblica.

 

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