lunedì, Gennaio 13, 2025
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ARTRITE REUMATOIDE: arriva la molecola Tocilizumab

L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune infiammatoria che colpisce le articolazioni e porta ad una loro distruzione progressiva e a disabilità. È una malattia fortemente invalidante, perché molto dolorosa. Ora con la Tocilizumab la lotta all’artrite reumatoide dispone di un’arma in più.

I numeri della malattia

A soffrire di questa malattia sono oltre 410 mila di italiani (8 su 10 sono donne), il 40 per cento dei quali in forma grave. Nel mondo sviluppa artrite reumatoide lo 0,5% circa della popolazione, con un’incidenza 2-3 volte maggiore nelle donne. Solitamente, l’artrite reumatoide compare per la prima volta tra i 35 e i 50 anni, ma può insorgere ad ogni età. Nei bambini può manifestarsi un disturbo simile all’artrite reumatoide, in tal caso, la patologia prende il nome di artrite idiopatica giovanile.

Tocilizumab cos’è

Tocilizumab è un anticorpo monoclonale ricombinante umanizzato che si lega in modo selettivo ai recettori dell’interleuchina-6 della quale inibisce l’attività infiammatoria causa del danno articolare

I commenti

«Tocilizumab è una molecola importante che ha un suo preciso posizionamento nell’ambito della medicina personalizzata, perché è stato il primo farmaco che ha consentito di contrastare l’artrite reumatoide senza doverlo necessariamente associare al metotrexato- ha spiegato Maurizio Rossini, professore di Reumatologia all’Università di Verona– la sua disponibilità come biosimilare contribuisce in modo importante alla sostenibilità della spesa farmaceutica e consente di ovviare ai problemi di approvvigionamento che si sono verificati in passato, oltre a rappresentare un’opportunità terapeutica in più specie in quelle regioni che dispongono l’uso del biosimilare come farmaco di prima scelta».

I costi della malattia

Quello dell’artrite reumatoide, intanto, è un tema di sanità pubblica che incide pesantemente sul sistema socio-sanitario: i dati di uno studio CEIS dell’Università di Roma Tor Vergata evidenziano un costo complessivo annuo di oltre 2 miliardi di euro, dei quali il 45% (931 milioni) attribuibili ai costi diretti sanitari, 205 milioni a carico dei pazienti in termini di costi diretti e circa 900 milioni per i costi indiretti generati dalle prestazioni previdenziali o dalla perdita di produttività per giornate di lavoro perse. «Dati, questi- hanno commentato gli esperti- che rendono centrale il contributo che può derivare dall’impiego dei farmaci biosimilari per decongestionare l’impatto della spesa in questo specifico ambito sanitario».

Quali i fattori di rischio

  • Fumo
  • Obesità
  • Alterazioni del microbioma (il gruppo di microrganismi che normalmente vivono in una particolare parte del corpo, come il tratto digerente, la bocca e i polmoni)
  • Parodontopatia (periodontite)

 Articolazioni che si infiammano

  • Mani
  • Polsi
  • dita della mano
  • Piedi
  • dita del piede

Altre articolazioni comunemente colpite sono:

  • ginocchia
  • spalle
  • gomiti
  • caviglie
  • anche
  • collo
  • parte bassa colonna vertebrale

Ottimismo da APMARR

«Soddisfatta, infine, la presidente APMARR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare), Antonella Celano: La disponibilità di Tocilizumab anche come biosimilare è un’opportunità terapeutica importante- ha detto- che consente di allargare la platea e il numero di persone eleggibili al trattamento, garantendo così un miglioramento nell’accesso al farmaco. Grazie ai progressi compiuti negli ultimi venti anni dalla ricerca scientifica in reumatologia, l’armamentario terapeutico a disposizione dei reumatologi si è progressivamente arricchito di farmaci sempre più innovativi per il trattamento delle artriti infiammatorie croniche».

 

 

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