domenica, Dicembre 8, 2024
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Arriva l’influenza australiana, come affrontarla?

L’influenza australiana è caratterizzata da un cocktail di virus respiratori. Quello predominante è l’H3N2 a cui si aggiungono più di 31 virus para-influenzali oltre al Covid. L’esperta ci guida per superarli al meglio

Con l’avvicinarsi dell’inverno cresce il numero di casi di influenza. Complici gli sbalzi termici più evidenti degli anni passati, per l’edizione 2024-2025 gli esperti prevedono, in aggiunta all’influenza vera e propria, un cocktail di virus respiratori in particolare adenovirus, enterovirus, rinovirus e il Covid. Se ne è parlato nell’ambito di Pharmaexpo, il salone dell’industria farmaceutica che si è tenuto a fine ottobre a Napoli durante il seminario dedicato proprio alle strategie di difesa di virus influenzali e parainfluenzali.

L’influenza australiana

Per misurare quello che sarà l’impatto dell’influenza sulla popolazione, uno degli indicatori più importanti è l’osservazione di quanto accaduto dall’altra parte del mondo, dove l’inverno è appena terminato. «A destare preoccupazione è proprio l’australiana – ha spiegato Maria Letizia Primo del board scientifico della Hering, medico specializzato in omotossicologia e docente AIOT, a margine del convegno -. Sarà un inverno complicato per la presenza di alcuni virus che possono dare complicazioni non solo a livello polmonare». Sono più di 31 i virus para-influenzali individuati, ma il virus predominante è l’H3N2. Questa  variante ha determinato in Australia una stagione molto invasiva, la seconda negli ultimi dieci anni, caratterizzata da una grande diffusione per la sua capacità di eludere le difese immunitarie.

Più aggressiva a causa dell’inquinamento ambientale

Si teme dunque che l’Australiana arrivi in Italia e in Europa con effetti anche amplificati. «Nel nord Italia esiste un altro problema legato all’inquinamento ambientale – ha sottolineato la dottoressa Primo -. L’anidride carbonica, infatti, aumenta gli allergeni quindi l’inquinamento alimenta le allergie che trasportano i virus». Un aspetto questo che potrebbe aumentare la diffusione e l’intensità dei sintomi. Anche se il clima resta il primo fattore determinante per la diffusione dei virus respiratori. In caso di sbalzi termici saranno prevalenti i virus parainfluenzali, mentre se dovesse arrivare un freddo intenso e prolungato, allora si scatenerà l’influenza vera e propria.

Virus e Covid un cocktail micidiale

In questo scenario di virus e para virus si inserisce poi il Covid. «Ad agosto c’è stata una fiammata di contagi da Sars-CoV-2, e siccome le onde si ripetono ogni 4-6 mesi, è presumibile che nel breve, complici le nuove varianti del coronavirus, se ne inneschi una nuova -, ha aggiunto l’esperta, ricordando che – tramite la proteina Spike il Covid è in grado di riattivare anche altri virus». Come difendersi dunque dai molteplici virus che potrebbero colpirci nei prossimi mesi?

Come riconoscere i sintomi

La prima regola è riconoscere i sintomi per saper distinguere l’influenza da altri virus e fare dunque una diagnosi corretta.

L’influenza si riconosce da tre fattori:

  • Aumento della temperatura corporea oltre i 38°
  • Sintomi respiratori: tosse, naso che cola, occhi arrossati
  • Dolori muscolari e articolari

I virus para influenzali al contrario si manifestano con sintomi di raffreddamento lievi, mentre il Covid si presenta oggi con sintomi trasversali da lievi a gravi,  in alcuni casi determina la scomparsa di odori e sapori.

Come prevenire l’influenza Australiana

Il vaccino antinfluenzale è consigliato ai soggetti più a rischio:

  • Anziani
  • Soggetti che hanno avuto ictus o infarti
  • Persone con patologie croniche
  • Personale sanitario

Alimentazione e movimento

Per affrontare in modo corretto l’influenza alcuni consigli importanti riguardano gli stili di vita. Premesso che non bisogna abusare di antibiotici, la dottoressa Primo ha suggerito di: «Mangiare frutta e verdura possibilmente di stagione, perché ricca di flavonoidi per lo stress ossidativo, molte fibre (almeno 30 grammi al giorno), cibi fermentati come il kefir, omega 3 da assumere attraverso la frutta secca, come mandorle e noci. Assumere almeno due cucchiai al giorno di olio extravergine d’oliva ricco di acido oleico e fare movimento».

 

 

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