martedì, Maggio 20, 2025
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Arresto cardiaco: uno ogni 8 minuti. SIIARTI «Corso BLS-D con la patente»

Invito di SIAARTI, IRC, Progetto Vita e Cardiosecurity Italia per sensibilizzare la cittadinanza sull'arresto cardiaco. L’appello alla politica: rendere obbligatorio il corso BLS-D per chi prende o rinnova la patente di guida. La sopravvivenza dipende dai primi minuti

L’arresto cardiaco improvviso rappresenta una delle principali cause di morte nei Paesi occidentali. In Italia si registrano circa 65.000 casi l’anno, ovvero una persona ogni 8 minuti. La mortalità è elevatissima, ma non inevitabile: la tempestività dei soccorsi può cambiare radicalmente l’esito.

I primi minuti fondamentali per la salvezza

Un recente articolo pubblicato sulla rivista JAMA ha posto l’attenzione sulla necessità di un’azione immediata da parte dei testimoni. I dati sono chiari: la sopravvivenza raddoppia o triplica se il paziente riceve una rianimazione cardiopolmonare (RCP) precoce e se viene utilizzato un defibrillatore semiautomatico (DAE) prima dell’arrivo del 112, il Numero Unico di Emergenza.

Necessaria la formazione BLS-D al rilascio e rinnovo della patente

Per questo, l’associazione Cardiosecurity APS, fondata dal cardiologo Fabio Costantino (Azienda USL Toscana Nord-Ovest), ha rilanciato l’iniziativa “Più Formi, Più Salvi”, proponendo un’integrazione legislativa per rendere obbligatoria la formazione BLS-D – secondo linee guida internazionali – al momento del rilascio o del rinnovo della patente fino ai 60 anni.

Ogni minuto di ritardo riduce del 10% la sopravvivenza

«Ogni minuto perso senza rianimazione cardiopolmonare riduce del 10% la probabilità di sopravvivenza – spiega il dottor Costantino -. Una formazione semplice, pratica ed estesa può trasformare cittadini comuni in potenziali salvatori. YOU CAN! È il momento di agire». L’iniziativa è sostenuta da autorevoli realtà scientifiche: la SIAARTI, società degli anestesisti-rianimatori; l’IRC (Italian Resuscitation Council), partner italiano dell’European Resuscitation Council; e il Progetto Vita, primo programma europeo di defibrillazione territoriale precoce, nato a Piacenza.

L’importanza della formazione

Il tema centrale dell’iniziativa promossa dalle autorità scientifiche è la formazione dei cittadini ad interventi immediati nel momento dell’arresto cardiaco secondo il BLS-D. Il Basic Life Support and Defibrillation è un protocollo internazionale che insegna le manovre di rianimazione cardiopolmonare e l’uso del defibrillatore semiautomatico. Si basa su semplici gesti (compressioni toraciche efficaci, chiamata al 112, utilizzo del DAE) che chiunque può imparare in poche ore di formazione pratica. «La formazione laica alla rianimazione è una misura di sanità pubblica ad alta efficacia – spiega la prof.ssa Elena Giovanna Bignami, presidente SIAARTI e direttore di Anestesia e Rianimazione all’AOU di Parma – Trasmettere a tutti poche manovre fondamentali, con un linguaggio comune e condiviso, consente interventi immediati che proteggono la funzione cerebrale e salvano la vita».

Serve una legge: «You can!», invito dei medici ai politici

Anche il presidente IRC, Prof. Andrea Scapigliati, evidenzia il valore sistemico della proposta: «Formare i cittadini significa potenziare l’anello debole della catena della sopravvivenza. È un’azione etica, sanitaria e culturale. La settimana nazionale ‘Viva!’ promuove questi valori dal 2013. Ora serve un salto legislativo». La Dott.ssa Daniela Aschieri, cardiologa e presidente di Progetto Vita, ha aggiunto: «La formazione obbligatoria per chi guida è una scelta rivoluzionaria e realistica. I primi minuti decidono se una persona vivrà, morirà o avrà danni neurologici permanenti. La cultura della rianimazione deve diventare parte della cittadinanza attiva». L’appello, quindi, è rivolto direttamente alle istituzioni: «Il Parlamento e il Governo possono fare dell’Italia un modello mondiale nella prevenzione dell’arresto cardiaco. È un traguardo etico e civile. Presidente Meloni, Ministri Schillaci e Salvini: fate presto!». conclude il dott. Costantino.

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