
L’amianto, un materiale che ha segnato profondamente la storia industriale, è oggi al centro di una rivoluzione che potrebbe cambiare il modo in cui affrontiamo la sua bonifica e il suo smaltimento. Grazie alla nuova Prassi di Riferimento UNI, promossa dallo Sportello Amianto Nazionale, si apre una strada verso un futuro più sostenibile di economia circolare.
Un passo avanti nella bonifica
A partire dal 17 giugno, inizieranno ufficialmente i lavori per riscrivere le regole per la bonifica e il decommissioning di grandi manufatti e impianti contenenti amianto. Questo progetto ambizioso mira a superare le logiche di smaltimento integrale, spesso cieche e costose, introducendo processi e metodi più avanzati e sostenibili.
Economia circolare e amianto: un binomio possibile?
Oggi, l’amianto rappresenta un ostacolo invalicabile per la valorizzazione e il recupero di materiali pregiati, manufatti storici e macchinari industriali complessi. La contaminazione, anche se marginale, porta alla classificazione di questi beni come rifiuti pericolosi, destinati alla distruzione indiscriminata. La nuova Prassi UNI/PdR, invece, intende sovvertire questo schema. In che modo? Offrendo un quadro normativo chiaro e certificabile che permetta la separazione selettiva dell’amianto dagli altri materiali. Così da garantire la massima sicurezza dei lavoratori e la bonifica integrale dei manufatti.
Un patrimonio da valorizzare con l’economia circolare
Immaginate le finestre in ferro e vetro di un palazzo vincolato dalle Belle Arti, con stucchi contaminati da amianto, o automobili d’epoca dal valore inestimabile con freni o frizioni contenenti fibre d’amianto. Questi beni, oggi destinati alla discarica, possono tornare a vivere grazie alla nuova prassi. La bonifica selettiva permetterà il riutilizzo, il restauro o lo smaltimento differito dei materiali recuperabili, evitando la loro distruzione indiscriminata. «Oggi il mondo parla di economia circolare, di ‘End of Waste’, di seconde vite. Ma nel settore amianto siamo ancora ancorati a logiche di smaltimento integrale, spesso cieche e certamente costose perché distruttive – spiega Fabrizio Protti, presidente dello Sportello Amianto Nazionale -. Con questa Prassi vogliamo cambiare la storia e conservando quale elemento fondante il principio di precauzione che il passato ci insegna, introdurre processi e metodi per il decomissioning al passo con i tempi e con ciò che il mondo ci chiede».
Innovazione e sicurezza
La nuova Prassi nasce per dare una nuova possibilità ai materiali, alla memoria e alla tecnica, mantenendo al centro la tutela della salute e dell’ambiente. Protti aggiunge: «Impariamo dal passato per marciare verso il futuro. Questa Prassi nasce per dare una nuova possibilità ai materiali, alla memoria, alla tecnica. Amianto e tutela della salute restano al centro, ma insieme possiamo costruire un modello che valorizzi ciò che oggi gettiamo. Un approccio di alta ingegneria, alta etica e alta visione ambientale».
Un futuro sostenibile
«Questa iniziativa si colloca pienamente nella Strategia nazionale per l’Economia Circolare, offrendo al Paese uno strumento operativo capace di ridurre il consumo di materie prime, contenere i conferimenti in discarica e valorizzare un patrimonio tecnico e industriale che l’Italia non può più permettersi di perdere. Non si tratta di un compromesso al ribasso, ma di una sfida all’altezza dei tempi, fondata su conoscenza, ricerca, confronto e standardizzazione. La nuova Prassi di Riferimento UNI rappresenta dunque un passo avanti significativo verso un futuro in cui amianto ed economia circolare possono coesistere, offrendo benefici concreti per la salute e l’ambiente. Un progetto al servizio dell’Italia e dell’Europa, e di tutte le generazioni future», conclude Protti .