Nuove speranze di cura per i pazienti affetti da Alzheimer. Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha espresso parere positivo sull’immissione in commercio di Lecanemab. Si tratta di un anticorpo monoclonale diretto contro la proteina amiloide. Viene utilizzato per il trattamento della malattia di Alzheimer in fase precoce, caratterizzata da compromissione cognitiva lieve e demenza lieve.
Alzheimer: Benefici superiori a effetti collaterali, ma non per tutti
Nel suo parere, il CHMP ha ritenuto che i benefici di lecanemab, nel rallentare il declino cognitivo proprio della malattia, superino i rischi associati agli effetti collaterali del farmaco solo nei pazienti portatori di una sola copia o di nessuna copia del gene ApoE4. In questo gruppo, il rischio di sperimentare effetti collaterali dannosi, come edema ed emorragia cerebrali correlati alla presenza di placche amiloidi tipiche della malattia, è risultato minore rispetto alle persone con due copie del gene ApoE4, per le quali il rischio di sviluppare edema ed emorragia cerebrali è maggiore.
Nuovi esami per ridurre i rischi
Il CHMP ha anche imposto misure aggiuntive per ridurre i rischi, tra cui un programma di accesso controllato ed esami di risonanza magnetica regolari per monitorare la sicurezza del farmaco. Tali misure migliorano il bilancio beneficio-rischio di lecanemab, proteggendo le persone maggiormente a rischio da possibili effetti collaterali dannosi come quelli su indicati.
Parere positivo del Centro per la malattia di Alzheimer dell’IRCCS Ospedale San Raffaele
CARD – Centro per la malattia di Alzheimer e patologie correlate dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, diretto dal Professor Massimo Filippi, ha accolto con favore la decisione positiva del CHMP. «L’approvazione di lecanemab da parte dell’EMA segna un momento storico nel trattamento della malattia di Alzheimer – ha dichiarato il professor Massimo Filippi, primario dell’Unità di Neurologia, del servizio di Neurofisiologia e dell’Unità di Neuroriabilitazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e ordinario di Neurologia all’Università Vita-Salute San Raffaele – . Questo farmaco offre una nuova speranza per tutte le persone affette da Alzheimer in fase iniziale, permettendo un intervento che potrebbe modificare l’evoluzione della malattia. È un passo avanti che, come neurologi e ricercatori, accogliamo con profonda soddisfazione».
IRCCS Primo centro Italiano a somministrare il farmaco
Il Prof. Filippi ha inoltre sottolineato l’impegno dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, il primo centro italiano a somministrare lecanemab già dall’estate scorsa, in conformità con tutte le normative vigenti: «Consapevoli del valore e delle sfide poste da questa nuova terapia, il nostro Centro CARD ha messo in atto un sistema altamente strutturato per garantire ai pazienti il massimo della sicurezza ed efficacia – ha sottolineato -. Abbiamo implementato un programma di diagnosi biologica precoce, valutazione dei fattori di rischio e monitoraggio dell’efficacia e degli effetti collaterali, con esami di risonanza magnetica regolari e un servizio di infusioni dedicato, che ci consente di gestire al meglio le esigenze dei pazienti e di minimizzare i rischi. L’Ospedale San Raffaele è pronto ad affrontare la sfida rappresentata da questi nuovi farmaci. La nostra esperienza nel somministrare lecanemab dimostra che siamo pienamente operativi e preparati per garantire ai pazienti le migliori cure disponibili».
Alzheimer: in Italia un milione di malati. Fondamentale la valutazione del rischio
La malattia di Alzheimer è una condizione neurologica progressiva che colpisce le funzioni cerebrali, in particolare quelle cognitive inclusa la memoria. In Italia interessa 1 milione di persone circa. Lo scorso anno presso l’Ospedale San Raffaele è nato CARD, il Centro per la prevenzione, la diagnosi e la cura della malattia di Alzheimer. Scopo del Centro è offrire un percorso di check-up clinico-strumentale multidisciplinare per la valutazione del rischio di insorgenza del decadimento cognitivo e l’implementazione di percorsi di prevenzione.
Check up Brain Health per la diagnosi precoce
Riconoscere i sintomi della malattia di Alzheimer è fondamentale. Hai più di 40 anni? presso l’ospedale San Raffaele è attivo un percorso di diagnosi precoce. « il programma di check-up Brain Health è un nuovo progetto che si rivolge alla popolazione di età superiore ai 40 anni per individuare tempestivamente eventuali segnali di decadimento cognitivo attraverso esami clinico-strumentali avanzati», ha aggiunto la professoressa Federica Agosta group leader dell’Unità di Neuroimaging delle malattie neurodegenerative dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e associata di Neurologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele.
Per i pazienti che desiderano avere informazioni su anticorpo monoclonale possono contattare direttamente il centro all’indirizzo e mail cdcd@hsr.i.
Chi vuole invece ricevere informazioni sul percorso Brain Health: l’indirizzo e mail a cui rivolgersi è checkup.segreteria@hsr.it