Meno zuccheri semplici, meno sale, meno grassi saturi ed estensione dell’elenco degli alimenti inclusi nelle porzioni standard. Queste le prime indicazioni date nelle linee guida rinnovate dalla Società Italiana di Nutrizione Umana SINU. Si va verso una alimentazione Plant based (a base vegetale)
Meno zuccheri e grassi saturi
Il nuovo LARN (livello di assunzione riferimento nutrimenti) ribadisce il limite di riferimento per l’assunzione di zuccheri semplici (non oltre il 15% dell’energia totale) e di grassi saturi (meno del 10%). Questo come obiettivo primario per la prevenzione delle malattie di tipo cardiometabolico. Non solo, gli studi fatti hanno evidenziato la scarsa importanza relativa all’assunzione di colesterolo rispetto a quella dei grassi saturi a cui è strettamente legato. Questo ha fatto sì che fosse eliminato il limite dei 300 mg al giorno di colesterolo.
Cosa significa alimentazione Plant based
Le diete Plant-based sono costituite prevalentemente da cibi vegetali, ma possono comprendere anche cibi di origine animale. In prevalenza prevedono quattro alimenti: cereali (integrali), legumi, frutta e verdura. Lo stesso nome significa basato sulle piante, ma non si tratta solo di consumare vegetali, ma di assumere alimenti naturali, non processati, non trattati, non derivati da sfruttamento di risorse e animali, meglio se a km zero e con grande attenzione alla sostenibilità.
Chi è SINU
L’obiettivo, quindi, è puntare su un’alimentazione che possa essere uno strumento per il trattamento delle malattie croniche, in grado quindi apportare minori costi sanitari e dare migliori risultati in termini di prevenzione e cura. Per arrivare a questo risultato studiosi ed esperti di nutrizione e di ricerca scientifica della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) nel corso del 44° Congresso Nazionale che si è tenuto a Piacenza hanno rinnovato – dopo dieci anni dall’ultima edizione – i LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana).
Nuovi livelli di assunzione
I nuovi LARN tengono conto dei dati raccolti in Italia su consumi e fonti alimentari e hanno rivisto i dati sul metabolismo dei diversi nutrienti, la tossicità, la relazione con il rischio di patologie cronico degenerative in particolare cardiovascolari e neoplastiche che oggi rappresentano le prime cause di morte e disabilità nel nostro Paese. «Tra le principali novità, la revisione ha previsto un orientamento sempre maggiore verso un’alimentazione Plant based – ha confermato Pasquale Strazzullo, Past President SINU -. Obiettivi di prevenzione per sale, zuccheri e grassi saturi ed ha esteso l’elenco degli alimenti inclusi nelle porzioni standard». È stata sottolineata in particolare l’importanza nella dieta di più fonti proteiche vegetali, a fronte di quelle di origine animale.
Ridefiniti pesi per l’età evolutiva e fasce di età
Tra le novità delle linee guida, anche i pesi per l’età evolutiva che sono stati allineati all’OMS e alla società italiana di Pediatria.
Allo stesso modo in sintonia con le raccomandazioni della società italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), sono state ridefinite le fasce di età per l’adulto dai 18 ai 64 anni e per la popolazione geriatrica dai 65 anni in poi.
La porzione standard diventa una misura domestica
La revisione di SINU ha interessato anche la porzione standard. Per facilitare la comprensione nei cittadini, è stata tradotta in misura domestica come tazza, cucchiaio, fetta. Per la prima volta sono state introdotte le variazioni di peso da cibo crudo a cotto e di apporto proteico, tenendo conto dei fabbisogni medi di gruppi distinti per età e sesso e rapportati a statura e peso. Senza dimenticare i livelli di attività fisica che variano da uno stile di vita sedentario ad uno molto attivo. Infine, è stata introdotta una tabella con le porzioni suggerite per l’età evolutiva per facilitare l’utilizzo di porzioni standard in questa fascia di età.