In medicina, la diagnosi precoce spesso fa la differenza tra la vita e la morte. Questo è particolarmente vero per il tumore del polmone, una delle patologie oncologiche più insidiose, che molte volte viene scoperta troppo tardi. Oggi però la robotica offre una nuova speranza. Grazie alla broncoscopia robotica, è possibile raggiungere e analizzare anche i noduli polmonari più piccoli e difficili da localizzare, con una precisione mai vista prima.
La broncoscopia robotica del Gemelli unica nel centro sud Italia
Il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma è uno dei pochissimi centri in Italia e l’unico nel Centro-Sud a disporre di questa tecnologia d’avanguardia. «Si tratta di una vera rivoluzione – spiega il professor Rocco Trisolini, direttore della Pneumologia Interventistica del Gemelli – perché ci consente di effettuare biopsie accurate anche su lesioni inferiori al centimetro e in posizioni complesse, con un profilo di sicurezza molto elevato».
La svolta tecnologica
Protagonista di questa innovazione è Ion Endoluminal System™, una piattaforma sviluppata dalla stessa azienda che ha creato il robot chirurgico Da Vinci. Il sistema è stato introdotto in Europa solo nel 2024 e al momento è operativo in pochissimi centri. Negli Stati Uniti, invece, è già largamente diffuso. La tecnologia permette di navigare con altissima precisione all’interno dei bronchi, fino a raggiungere i noduli più periferici e di difficile accesso.
I vantaggi della broncoscopia robotica del Gemelli
Il vero salto di qualità avviene grazie all’uso combinato di una sala ibrida dotata di TAC intra-procedurale, che consente di monitorare in tempo reale l’avanzamento degli strumenti e la corretta esecuzione dei prelievi. «In passato, per molti noduli periferici l’unica soluzione era la chirurgia esplorativa – spiega Trisolini – con il rischio di interventi inutili se poi il nodulo risultava benigno. Oggi, grazie alla broncoscopia robotica, possiamo evitare queste procedure invasive e offrire una diagnosi affidabile e precoce con un approccio mininvasivo».
Una tecnica sicuro e personalizzata
La procedura viene eseguita in anestesia generale, non ha limiti di età ed è considerata estremamente sicura, con un rischio di complicanze molto basso. Un ulteriore vantaggio è la rapidità di apprendimento per gli operatori: bastano circa trenta procedure per padroneggiare la tecnica. Ma il potenziale della broncoscopia robotica non si ferma alla diagnosi. Gli specialisti del Gemelli stanno già studiando come utilizzare questa tecnologia anche per il trattamento dei noduli, attraverso l’introduzione di cateteri che potrebbero somministrare terapie locali, come microonde o radiofrequenza.
Perché la robotica cambia la medicina
Il caso della broncoscopia robotica è solo uno degli esempi più recenti di come la robotica stia trasformando la medicina moderna. Dalla chirurgia mininvasiva alla diagnostica di precisione, i robot stanno diventando strumenti indispensabili per migliorare l’accuratezza delle cure, ridurre i rischi per i pazienti e garantire tempi di recupero più rapidi. «Questa tecnologia ci permette di affrontare sfide che fino a pochi anni fa sembravano impossibili – conclude il professor Trisolini – Offrire ai pazienti una diagnosi tempestiva e minimamente invasiva cambia radicalmente la prospettiva di cura, e rappresenta un enorme passo avanti nella lotta contro il tumore del polmone».
Precisione diagnostica
La broncoscopia robotica rappresenta una delle più importanti innovazioni nella diagnosi precoce dei tumori polmonari degli ultimi anni. Ecco perché sta cambiando concretamente la medicina respiratoria. I dati internazionali mostrano che la broncoscopia robotica consente di raggiungere fino al 90% di accuratezza diagnostica per i noduli polmonari periferici, rispetto al 40-60% delle tecniche tradizionali. Grazie alla navigazione robotica, è possibile campionare noduli inferiori a 1 cm, impensabile con le metodiche convenzionali.
Meno interventi chirurgici
Tra i vantaggi della broncoscopia robotica c’è una sensibile riduzione degli interventi chirurgici inutili. Infatti, prima dell’introduzione della broncoscopia robotica, molti pazienti con noduli polmonari sospetti venivano sottoposti a chirurgie esplorative che si rivelavano inutili nel 20-30% dei casi, poiché i noduli risultavano benigni. Con questa tecnologia, è possibile evitare gran parte di questi interventi invasivi, risparmiando al paziente complicazioni e stress psicologico. La possibilità di ottenere un risultato diagnostico affidabile già con la broncoscopia robotica permette di abbreviare i tempi di attesa per la diagnosi definitiva, riducendo la necessità di lunghi follow-up radiologici (che possono durare fino a 5 anni con TAC periodiche).
Diffusione internazionale
Negli Stati Uniti sono già attivi circa 1.000 sistemi di broncoscopia robotica, con un’espansione rapida nei maggiori centri oncologici e respiratori. In Europa la diffusione è ancora limitata, principalmente per i costi elevati, ma l’Italia è attualmente il Paese con il maggior numero di dispositivi installati.