domenica, Luglio 13, 2025
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Al Festival Fundraising la forza di LILT: Luisa Bruzzolo: «I volontari sono la cura»

Dalla formazione di volontari alla scuola dei caregiver, fino alla cultura dell’innovazione sociale: la direttrice generale di LILT Milano Monza Brianza racconta come si costruisce ogni giorno il sostegno ai malati oncologici, anche grazie al fundraising

In un’Italia dove la fragilità e la malattia cronica richiedono nuovi modelli di prossimità e relazione, Luisa Bruzzolo – direttrice generale di LILT Milano Monza Brianza – è tra le voci più autorevoli e appassionate nel raccontare come si costruisce una comunità della cura. E il Festival del Fundraising, che anche quest’anno animerà Riccione dal 9 all’11 giugno con oltre 4.500 partecipanti, rappresenta per lei «una iniezione di energia e idee per fare innovazione con coraggio e visione».

 

Lucia Bruzzolo fundraiser dell’anno 2023

Luisa Bruzzolo Direttrice Generale LILT Milano Monza Brianza
Luisa Bruzzolo Direttrice Generale LILT Milano Monza Brianza

Sotto la sua guida, LILT Milano gestisce ogni anno un bilancio di oltre 17 milioni di euro quasi interamente di origine privata, sostenuto da 35.000 donatori, aziende, fondazioni e un imponente apparato di oltre 660 volontari attivi. «Sono loro la nostra prima cura. Non solo sanitaria, ma soprattutto relazionale: portano ascolto, empatia, presenza – racconta Bruzzolo che nel 2023 ha ricevuto al Festival il premio come fundraiser dell’anno -. Chi lavora accanto a un paziente oncologico ha bisogno di formazione e di sostegno psicologico. E per questo abbiamo attivato percorsi formativi severi e continui, con selezione, supervisione e supporto».

Nasce la prima scuola per caregiver familiari in Italia

Tra i progetti nati dalla sua visione c’è anche la Scuola per Caregiver familiari, una risposta concreta e innovativa nata da un’esperienza personale: «Ho superato un tumore al seno, ma quando mio fratello si è ammalato di cancro al pancreas mi sono sentita impotente, inadeguata nel rapporto con lui. Da quel dolore è nata l’idea: aiutare chi assiste un familiare malato a farlo con strumenti, competenze e supporto psicologico». I corsi sono online, gratuiti, con formatori d’eccellenza e toccano aspetti pratici, emotivi e spirituali. Un modello ora esteso anche ai caregiver pediatrici.

Un progetto Europeo per pazienti oncologici over 70

LILT Milano è anche partner italiano di EU-Navigate, un progetto europeo rivolto ai pazienti oncologici over 70 in condizioni di solitudine. «Insieme all’Istituto dei Tumori, stiamo valutando l’efficacia di nuovi modelli di assistenza personalizzata e domiciliare – spiega Bruzzolo – con l’obiettivo di integrare questi percorsi nei sistemi sanitari di tutta Europa».

Perché il Festival del fundraising è un appuntamento imperdibile

Nulla di tutto questo sarebbe possibile senza una solida cultura del fundraising. «Il Festival è il luogo dove ci si confronta, si impara, si sogna insieme. Io sono fundraiser da sempre, e anche se oggi guido una grande organizzazione, sento il dovere di tenere viva questa cultura dentro ogni nostra attività», sottolinea Luisa. Il fundraising, per Bruzzolo, è più di una tecnica: è una responsabilità collettiva, è ciò che rende possibile un impatto sociale autentico. «I nostri valori – conclude – sono la cura, l’inclusione, l’innovazione, l’impatto e la cultura. E quest’anno, con il focus del Festival sull’intelligenza generativa, siamo felici di riconoscere nell’innovazione il cuore pulsante di ciò che facciamo ogni giorno: curare anche quando non si può guarire, generando presenza, relazione e dignità».

 

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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