A Milano c’è il quartiere più anziano d’Europa, il Gallaratese. Proprio nello stesso territorio, a nord ovest della città, si trova Mind, il distretto che ha visto nascere Expo, e oggi centro universitario e polo scientifico per eccellenza. Due mondi lontani destinati a convivere e condividere spazi e servizi. Da qui è partita l’idea di avvicinare giovani e anziani sul territorio del Gallaratese, ma non solo, per creare una sinergia utile ad entrambi. Con questo spirito è nato “Attiva-Mente” il primo co-housing tra studenti e anziani.
“Attiva-mente” il Co-housing tra studenti e anziani
Con l’intento di promuovere il dialogo fra generazioni, incentivare l’inclusione sociale delle persone anziane e nel contempo offrire soluzioni concrete per far fronte all’aumento delle richieste abitative a costi sostenibili da parte degli studenti fuori sede, è nato il progetto di Co-housing e mentoring tra studenti e anziani. Si chiama “Attiva – Mente” ed è promosso dall’Università Statale di Milano e da Regione Lombardia.
Un progetto sperimentale di coabitazione
Si tratta di un progetto sperimentale che propone una nuova forma di domiciliarità: una coabitazione solidale basata su un patto fiduciario tra anziano e giovane. Infatti, se da un lato lo studente avrà un rimborso per le spese di locazione, grazie alle risorse erogate da Regione Lombardia, che ha stanziato all’Università Statale di Milano 400.000 euro, dall’altro dovrà fornire alcuni servizi di volontariato, come per esempio accompagnare il padrone di casa senior a visite mediche, aiutarlo nell’utilizzo delle piattaforme digitali, ma anche condividere momenti di socializzazione e svago. Andare insieme a teatro o al cinema, fornendo così una risposta concreta alla solitudine di molti anziani.
Primo step individuare gli studenti interessati
Nella prima fase del progetto, la Statale diffonderà il progetto alla comunità studentesca, per individuare gli studenti interessati e capirne le esigenze e le attitudini. Parallelamente, verranno coinvolte le istituzioni cittadine e gli enti del terzo settore per l’individuazione degli over 65 disponibili. A seguire, si procederà al matching tra “domanda e offerta”. Al riguardo il rettore dell’Università Statale di Milano, Marina Brambilla, ha sottolineato il valore del progetto. «Si va a delineare un patto intergenerazionale di mutuo supporto tra i nostri studenti e le persone anziane – ha evidenziato Brambilla -. Il tutto grazie anche al coinvolgimento delle associazioni e le istituzioni del Terzo Settore, in un contesto quindi di arricchimento per i giovani e di misura concreta e sperimentale che viene incontro al diritto allo studio. “Attiva-mente” si inserisce nel solco delle politiche di inclusione della Statale, da sempre attenta alla sostenibilità, intesa anche come equità sociale».