domenica, Febbraio 16, 2025
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Addio ai capillari sulle gambe con la Osmoterapia®

Più di tre milioni di donne soffrono di teleangectasie, dilatazione di capillari sulle gambe. Oggi con Osmoterapia® è possibile eliminarli definitivamente. Una terapia indolore, priva di effetti collaterali e a base vegetale, del tutto naturale, brevettata dal Prof. Dario Apuzzo, Presidente di A.I.R.O. (Accademia di Ricerca Internazionale in Ossigeno Ozono Terapia)

Prof. Dario Apuzzo, medico chirurgo, specialista in medicina fisica e riabilitazione, Presidente dell'Accademia di Ricerca Internazionale in Ossigeno Ozono Terapia
Prof. Dario Apuzzo, medico chirurgo, specialista in medicina fisica e riabilitazione. Presidente dell’Accademia di Ricerca Internazionale in Ossigeno Ozono Terapia

Sono circa tre milioni e mezzo le donne che soffrono di teleangectasie, ovvero una dilatazione dei capillari tali da formare sulla superficie della pelle una sorta di ragnatela di colore rosso o blu, perfettamente visibile ad occhio nudo. Questo disturbo, che tende ad accentuarsi dopo una gravidanza, durante un trattamento ormonale o in menopausa, è il segnale di una sofferenza venosa assolutamente da non sottovalutare. Per risolvere il problema la medicina estetica negli anni ha affinato tecniche e trattamenti. L’ultima novità tutta italiana che sta dando risultati sorprendenti è la Osmoterapia® brevettata dal Professor Dario Apuzzo.

Professore con il termine Osmoterapia® cosa si intende?

«È un metodo da me brevettato, assolutamente innovativo. A renderlo unico è innanzitutto la sostanza che viene impiegata per il trattamento: al 100 per cento naturale, di origine vegetale. Non ci sono farmaci o composti chimici. Dunque, va esattamente nella direzione opposta rispetto a tutti gli altri metodi utilizzati in medicina estetica per trattare i capillari».

Fino ad oggi per cancellare gli antiestetici capillari sulle gambe si utilizzavano sclerosanti, laser e trap, secondo lei sono superati?

«Posso dire che non funzionano più se paragonati all’Osmoterapia® anche se, ancora oggi,  sono tre metodi ampiamente utilizzati in medicina estetica per avere ragione di un problema comune a tantissime donne: i capillari dilatati negli arti inferiori. Questi trattamenti puntano a danneggiare il capillare, affinché questo si cicatrizzi, non faccia più passare il sangue e di conseguenza non si veda più sulle gambe, l’Osmoterapia® invece si pone come obiettivo il ripristino del capillare malato».

Quali sono i vantaggi dell’Osmoterapia®?

«Sono almeno sei i vantaggi evidenti rispetto a sclerosanti, laser e trap.

  • Non si tratta di una sostanza chimica come invece quelle iniettate con le sclerosanti
  • Il liquido iniettato non brucia
  • Se la sostanza fuoriesce dal capillare non danneggia la cute
  • Non punta alla chiusura del capillare, ma ad un suo miglior funzionamento, ad una riabilitazione vascolare
  • La sostanza vegetale che viene iniettata nel paziente durante un trattamento di Osmoterapia® ha un peso molecolare più alto quindi esercita una pressione osmotica sulle pareti del capillare trattato. Il capillare tende ad asciugarsi, il sangue non ristagna più e il capillare scompare
  • Lavorando su centinaia di capillari della paziente, migliora tutta la circolazione delle gambe e il senso di pesantezza tende a scomparire».

 Quante sedute sono necessarie per arrivare all’obiettivo?

«Per massimizzare il risultato ogni capillare deve essere trattato tre volte.  Pertanto, a seconda della consistenza del problema si possono fare da tre a 12 sedute, in media una donna necessita di sei sedute».

Eliminare gli antiestetici capillari con l’Osmoterapia® quali miglioramenti porta alla donna?

«È bene ricordare che è un trattamento risolutivo e definitivo sui capillari. Non solo:

  • Gli arti inferiori riacquistano un colorito roseo naturale
  • Si riduce il senso di pesantezza alle gambe
  • Migliora la texture della pelle e riduce la cellulite causata da una alterazione della microcircolazione».

Possono esserci effetti collaterali o controindicazioni per alcune donne?

«Trattandosi di un prodotto naturale, tutte le donne possono farne uso. L’unico inconveniente, che qualche volta accompagna un trattamento intensivo, è un lieve gonfiore del piede. In quel caso ghiaccio e una posizione di scarico saranno sufficienti per restituire all’arto il suo stato originale».

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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