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Ad Agorà la medicina rigenerativa che cura le cicatrici delle vittime di violenza

Al congresso di medicina estetica a Milano presentata la medicina rigenerativa di Biodermogenesi® efficace su cicatrici, smagliature e rughe. Con il progetto RigeneraDerma sono state aiutate gratuitamente oltre 500 donne vittime di violenza o in una situazione di fragilità economica

Le donne vittime di violenza portano sul viso e sul corpo le cicatrici del male subito per anni. Ogni segno, oltre al danno funzionale, porta con sé il trauma psicologico e relazionale e la convinzione di non essere più accettati dalla società. È possibile riparare questi danni? La risposta positiva arriva da Agorà, il congresso di medicina estetica (in questi giorni a Milano) con Biodermogenesi®, la metodologia al 100% made in Italy che favorisce la riparazione cellulare con il progetto RigeneraDerma.

Cos’è RigeneraDerma per le cicatrici

Presentato due volte alla Camera dei deputati, il progetto RigeneraDerma ha permesso a 500 persone vittime di violenza o in situazione di fragilità economica, di avere la cura gratuita delle cicatrici con la metodologia Biodermogenesi®. Il tutto grazie anche alla partnership con l’Università di Verona. «Le terapie vengono interamente erogate pro-bono nei centri che utilizzano la nostra metodologia e che aderiscono all’iniziativa – spiega Maurizio Busoni, (nella foto) docente presso il Master di Medicina Estetica delle Università di Barcellona e Camerino, padre della metodologia Biodermogenesi -. Grazie a questo progetto abbiamo potuto offrire una migliore qualità di vita alle donne vittime di violenza, ma anche a persone con fragilità economica condannate a vivere con ridotta mobilità e dolori cronici».

Le tre funzioni di RigeneraDerma sulle cicatrici

RigeneraDerma aiuta a rigenerare la pelle grazie ad un dispositivo medicale sviluppato e prodotto interamente in Italia, in grado di attuare la terapia Biodermogenesi®. Il metodo ha dimostrato efficacia nelle cicatrici da ustione, abrasione, chirurgiche e chimiche, come dimostrato dagli studi pubblicati  dall’Università di Pavia, dipartimento di chirurgia plastica e ricostruttiva  e dal dipartimento di neuroscienze dell’Università di Verona. «Questo metodo combina tre funzioni: la riattivazione del microcircolo cutaneo, i campi elettromagnetici capaci di favorire lossigenazione della pelle e la stimolazione elettrica per veicolare i principi attivi e potenziare la produzione di collagene – prosegue il fondatore di Biodermogenesi® -. Questo permette davvero di rigenerare la pelle cancellando i segni di incidenti aggressioni, nella più assoluta sicurezza».

Via i segni della violenza senza effetti collaterali

A rendere ancora più prezioso questo metodo è la totale assenza di effetti collaterali, come conferma il padre di Biodermogenesi®. «In quattordici anni di attività alle spalle, non è mai stato riscontrato alcun effetto collaterale – sottolinea Busoni -. La terapia riattiva la funzionalità del sistema microcircolatorio, porta ossigeno ed elementi nutrizionali alla pelle e consente, al tempo stesso, un recupero delle tossine di scarto del metabolismo cellulare, mentre i campi elettromagnetici recuperano ossigeno e nutrienti e li trasferiscono all’interno delle nostre cellule. In questo modo viene stimolata la moltiplicazione delle cellule e dei fibroblasti che, a loro volta, generano collagene e fibre elastiche. Alla fine, si ottiene una rigenerazione della pelle. I miglioramenti che si ottengono sono evidenti: le cicatrici caratterizzate da ridotta mobilità o dolore cronico hanno un netto miglioramento».

Non solo cicatrici da violenza, funziona su smagliature e rughe

La medicina rigenerativa oltre a riparare cicatrici cura smagliature e rughe. Per quanto riguarda le smagliature, patologia estetica che interessa in Italia oltre 26 milioni di persone, Biodermogenesi® è l’unica metodologia in grado di ristrutturare la stria, riempiendola progressivamente, portando ad una moltiplicazione di nuovo collagene ed elastina. Per quanto riguarda l’invecchiamento cutaneo, uno studio realizzato su 217 pazienti di cui 16 donne over 70, ha documentato una significativa attenuazione del fenomeno dell’invecchiamento cutaneo del volto e del collo, sia dal punto di vista elastico e strutturale.

Migliora la qualità della pelle sul viso e sulle palpebre

Inoltre, la metodologia Biodermogenesi® ha determinato una migliore qualità della pelle secondo tre parametri: idratazione, sebometria e pH su tutti i pazienti trattati, nonché un maggiore turgore cutaneo ed una generale distensione dei lineamenti evidente ad occhio nudo. Anche sulle palpebre questa tecnica garantisce la rigenerazione di collagene di tipo III e di fibre elastiche che permettono un sollevamento delle palpebre ed un effetto del tutto naturale. «Essendo una terapia rigenerativa, rilassante e priva di effetti collaterali può essere ripetuta più volte senza deteriorare la qualità del tessuto cutaneo e senza down-time – puntualizza Busoni -. Il paziente subito dopo il trattamento avrà come unico effetto una maggiore apertura dell’occhio e un sollevamento dell’arcata sopraccigliare e della palpebra».

 

Federica Bosco
Federica Bosco
Direttore Responsabile di QuotidianodellaSalute.it. Giornalista professionista, con una lunga esperienza nella comunicazione scientifica, sanitaria e nel sociale. “Parlare è un bisogno, ascoltare un’arte” diceva Goethe e forte di questo pensiero a poco più di 20 anni durante gli studi universitari ho iniziato a maturare esperienza in alcune trasmissioni televisive per raccontare lo sport, andando a cercare storie di promesse e futuri campioni. Completati gli studi al master di giornalismo e pubbliche relazioni di Torino, ho iniziato a collaborare con il quotidiano “Stampa Sera”, per diventare qualche anno più tardi inviata per la testata giornalistica Video News, del gruppo Fininvest. Dal 1998 mi occupo di giornalismo di inchiesta. Tra il 2013 ed il 2015 ho condotto una trasmissione televisiva per Media system dedicata al terzo settore per poi virare nella comunicazione sanitaria e scientifica. Amo le sfide e per questo in trent’anni di carriera non mi sono mai fermata. Ho cercato sempre nuove avventure: televisive, radiofoniche, su carta stampata e, negli ultimi dieci anni sul digitale. Nel frattempo, ho pubblicato tre libri inchiesta: La Bambina di Bogotà (2015) tradotto anche in inglese, Sbirri Maledetti eroi (2019) tradotto in francese, tedesco e inglese e RaccontaMI (2021). Apprezzo la gentilezza e la sensibilità, valori che provo a trasmettere anche nel mio lavoro. Professionalità, precisione e rigore sono caratteristiche che mi contraddistinguono. Ho scritto un romanzo su una storia di adozione internazionale perché credo che l’amore non abbia confini... e i bambini siano il bene più prezioso della vita. Amo i miei figli. Adoro viaggiare e scoprire volti e storie da raccontare. Ho fatto atletica per dieci anni a livello agonistico, amo lo sprint, la competizione e il gioco di squadra tre valori che mi ha trasmesso lo sport e che ho fatto miei. Vorrei riuscire a guidare una squadra vincente in grado di scalare una montagna e una volta arrivata in cima capace di pensare di essere solo a metà del percorso.
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