Racchiudere in una tessera di un mosaico il dedalo di emozioni che una persona sta vivendo durante un lungo e difficile percorso di cura è un’operazione che solo l’arte può rendere possibile. Il risultato è una colonna colorata dai “segni” lasciati dai pazienti. Un’espressione collettiva che contribuisce a rendere più vivo e vero il luogo di cura. L’opera d’arte, è stata realizzata nella sala d’attesa del reparto di Oncologia di prossimità dell’Ospedale Ramazzini di Carpi.
L’opera d’arte ideata da una studentessa di Brera
Il progetto rientra nell’ambito di un percorso di umanizzazione delle cure intrapreso dal reparto di oncologia dell’ospedale di Carpi. Promosso e realizzato grazie all’Associazione Malati Oncologici AMO di Carpi, è frutto di un’idea di Gaia Sternieri, 26 anni, studentessa carpigiana all’Accademia delle Belle Arti di Brera. La giovane ha deciso di dedicare la propria tesi di laurea ai benefici di un laboratorio di terapeutica artistica sui pazienti oncologici e i loro caregiver. Con il supporto di medici e infermieri e dei volontari di AMO, il mosaico ha preso forma. Oltre 100 pazienti impegnati in 14 laboratori da ottobre a metà gennaio hanno lasciato il loro segno, come espressione della propria identità, un aspetto che tende a offuscarsi in seguito alla malattia e al percorso di cure.
I segni dei pazienti insieme diventano un’opera d’arte
L’inaugurazione dell’opera, avvenuta oggi, 4 febbraio, in occasione della giornata mondiale contro il cancro, ha visto la partecipazione di medici, infermieri, pazienti e caregiver, oltre naturalmente a Gaia Sternieri «Grazie alla grande partecipazione di pazienti, caregiver e personale sanitario, la colonna nella sala d’attesa mostrerà il “segno” lasciato da ciascuno di loro – ha spiegato l’ideatrice del progetto che frequenta l’ultimo anno di terapeutica artistica -. La sala d’attesa, uno degli spazi dove i pazienti trascorrono più tempo tra una visita e l’altra, ha assunto un ruolo centrale, un palcoscenico virtuale dove raccontare anche di questo passaggio e della rimanenza intesa come traccia o segno che anche involontariamente lasciamo. L’elemento della colonna in questo è stata d’aiuto per la sua importanza strutturale e simbolica».
L’opera d’arte esprime le emozioni dei pazienti
«Collaborare con Gaia è stato illuminante – ha sottolineato la dottoressa Claudia Mucciarini, la direttrice facente funzione dell’Oncologia di prossimità di Area Nord Claudia Mucciarini –. Abbiamo potuto constatare come le emozioni dei nostri pazienti, ma anche le nostre, trovino una sublimazione nell’arte, un’espressione alta dei timori e delle speranze che abitano i luoghi di cura come questo. Si tratta di un primo step di un percorso di umanizzazione del reparto che vedrà la luce nei prossimi mesi».
Dipartimento onco-ematologico di Modena: numeri importanti
Il Dipartimento onco-ematologico della Provincia di Modena anche nel 2024 ha fatto registrare numeri importanti: con 21mila trattamenti chemioterapici erogati a 2.700 pazienti. Inoltre negli ospedali a gestione Ausl sono stati eseguiti oltre 530 interventi chirurgici per tumori principalmente alla mammella, al colon-retto, alla prostata, ai reni, alla vescica, alla tiroide e all’utero. La rete comprende l’area Nord (Carpi e Mirandola) sotto la direzione della dottoressa Claudia Mucciarini, l’area sud (Sassuolo, Vignola e Pavullo) sotto la guida della dottoressa Lucia Longo, passando per l’Area Centro dove insiste il DH Oncologico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena presso il COM, Centro Oncologico Modenese al Policlinico. Una rete integrata, che comprende altri servizi e reparti specialistici, per un approccio multidisciplinare e multiprofessionale che consente equità di trattamento su tutto il territorio provinciale, prossimità delle cure per i pazienti, nonché la discussione collegiale dei casi più complessi.